Geometri, -45% di giovani. Effetto bonus sui redditi

Sembra risparmiare i geometri, la crisi dei redditi che nell’ultimo decennio ha colpito trasversalmente i giovani professionisti. Eppure la professione continua ad attrarre sempre meno giovani. I dati di Cassa geometri sono molto positivi, a livello di redditi dichiarati: per un under 35, il reddito medio nel 2021 era di 25.149 euro, l’equivalente dell’80% del reddito medio di categoria pari a 31.584 euro. Nel 2012, il rapporto percentuale era del 66 per cento. «Gli under 35 – fa notare la Cassa – riscontrano un incremento del proprio reddito professionale prodotto nel 2021 di circa il 45% rispetto a quello del 2020, e i primi dati raccolti con la dichiarazione 2023 evidenziano un +20% (dato provvisorio, dato che il termine per presentare la dichiarazione è il 2 ottobre 2023)».

Ma attenzione: non è tutto oro quel che luccica; e se è vero che l’incremento dei guadagni dei giovani geometri è un trend osservabile nel decennio (nel 2019 il rapporto percentuale era al 74%), è pur vero che i redditi 2021 si sono giovati dell’effetto superbonus e degli altri bonus edilizi. Resta da vedere se la curva reddituale continuerà a puntare all’insù anche una volta esaurita la spinta. «Questo periodo ha dato ossigeno alla categoria, che si è raffinata e specializzata- osservano dal Consiglio nazionale geometri – ora l’obiettivo è continuare su questa strada». Il Consiglio nazionale punta su un progetto di dieci anni, Geometra 2030, che vede una serie di percorsi per preparare i geometri su argomenti nuovi come ambiente, efficientamento energetico e Pnrr nella convinzione che le amministrazioni abbiano bisogno di tecnici per il monitoraggio delle opere strategiche, gestione della commessa e due diligence.

Ma se la crisi dei redditi pare sventata, lo stesso non si può dire di quella demografica: gli iscritti alla Cassa sotto i 35 anni nel 2022 sono diminuiti del 53% rispetto al 2013, nonostante la diminuzione delle cancellazioni, passate da 938 nel 2013 a 622 nel 2022. Non confortano neanche i dati delle nuove iscrizioni, diminuite del 45% nel decennio. Anche se – segnalano dalla Cassa – il calo del numero degli iscritti potrebbe derivare non dalla scelta di interrompere la libera professione, ma piuttosto da «un fenomeno riconducibile, tra le altre cause, al calo demografico del nostro Paese». Tant’è che appunto – dicono – iscrizioni e cancellazioni diminuiscono di pari passo. Anche Cassa geometri comunque prevede iniziative specifiche per gli under 35: agevolazioni contributive con riduzione del pagamento a un quarto della contribuzione per i primi due anni e alla metà per i successivi tre, con la Cassa che si fa carico delle quote restanti; corsi formativi coperti per la metà del costo dalla Cassa; fondi finalizzati allo scambio intergenerazionale e l’aggregazione professionale.

Intanto, da quest’anno accademico la laurea professionalizzante diventa abilitante e permetterà al geometra laureato di iscriversi all’Albo senza passare per l’esame di Stato (del 24 maggio i decreti attuativi della legge 163/2021 istitutiva del corso di laurea). La strada di accesso alla professione sarà ancora per un po’ duplice: da una parte il tirocinio e l’abilitazione post diploma, dall’altra i tre anni universitari. Le immatricolazioni degli anni passati – quando la laurea era solo professionalizzante – danno prospettive ottimistiche. Gli iscritti alla laurea (Lp 01 Prfessioni tecniche per l’edilizia) nel 2022/2023 sono saliti a 431 (erano 145 solo l’anno prima). Un aumento analogo anche per gli atenei coinvolti, saliti da 11 a 20, su tutto il territorio.

Fonte: Il Sole 24 Ore