Germania: dopo l’attentato di Solingen arriva la stretta su asilo e armi
A pochi giorni dalle elezioni in Sassonia e Turingia, dove i partiti della colazione di Governo rischiano un risultato talmente disastroso da metterne in discussione la tenuta, l’Esecutivo guidato da Olaf Scholz annuncia una stretta sulla sicurezza e sulle politiche di asilo, che potrebbe avere ripercussioni anche su Bruxelles. È l’onda lunga dello shock e del caos politico generato dall’attentato di Solingen del 23 agosto, rivendicato dall’Isis, nel quale tre persone sono state uccise e otto ferite a colpi di coltello.
L’attentatore, un siriano di 26 anni identificato come Issa Al H., era sfuggito all’espulsione dopo una richiesta di asilo fallita. Circostanza che, in piena campagna elettorale, ha fatto esplodere in Germania il dibattito sull’immigrazione, cavalcato dalle forze di opposizione, dall’estrema destra di Afd, come pure dai cristiano democratici della Cdu.
La stretta su asilo e rifugiati
L’attentato di Solingen ha avuto il potere di rimettere in discussione tutta la politica di immigrazione della Germania, riaccendendo in modo aspro le critiche sulle aperture decise dalla ex-cancelliera e leader della Cdu, Angela Merkel.
Il 29 agosto, dopo un serrato confronto tra gli alleati di Governo, l’Esecutivo ha annunciato un pacchetto di misure che rende più severe le leggi e le procedure sull’asilo, allentando i requisiti che fanno scattare la deportazione, in caso di crimini commessi con un’arma o uno strumento pericoloso. Il pacchetto è stato presentato dalla ministra dell’Interno, Nancy Faeser, socialdemocratica, e dal ministro della Giustizia, Marco Buschmann, liberale.
Vengono ampliati i criteri che permettono di negare lo status di rifugiato o di richiedente asilo, prevedendo pene più severe per i reati gravi.
Fonte: Il Sole 24 Ore