Germania in recessione: nel 2024 il Pil è sceso dello 0,2%

Germania in recessione: nel 2024 il Pil è sceso dello 0,2%

Seconda contrazione consecutiva per la Germania: come previsto, nel 2024 il Pil della prima economia dell’Eurozona è sceso dello 0,2%, dopo il calo dello 0,3% nel 2023, secondo i dati preliminari dell’Istituto di statistica nazionale, Destatis. È solo la seconda volta dal 1950 (dopo quella del 2002-2003) che l’economia tedesca subisce una flessione per due anni di fila. Nel quarto trimestre del 2024, il Pil è sceso dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti.

Rimbalzo modesto nel 2025

La ripresa prevista per il 2025 si annuncia marginale. La Bundesbank prevede una crescita di appena lo 0,2% e avverte che è possibile un’altra contrazione se il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump darà seguito alle sue minacce sui dazi.

L’Istituto Ifo prevede una crescita dello 0,4%. «La Germania sta attraversando la fase di stagnazione di gran lunga più lunga della storia del dopoguerra. Inoltre, sta accumulando un notevole ritardo nel confronto internazionale», afferma Timo Wollmershäuser, responsabile delle previsioni dell’istituto. Senza contromisure, le aziende manifatturiere continueranno a delocalizzare la produzione e gli investimenti all’estero, avvisano i ricercatori dell’Ifo.

Nel 2024, il Pil, corretto per i prezzi, è stato solo leggermente superiore a quello del 2019, prima dello scoppio della pandemia di Covid-19. Nel confronto internazionale, la Germania è particolarmente colpita da digitalizzazione, decarbonizzazione, demografia e deglobalizzazione, che sono stati notevolmente accelerati dalle crisi degli ultimi anni. «Rispetto ad altri Paesi del mondo, il peso delle tasse, della burocrazia e dei costi energetici sulle aziende è elevato, il rinnovamento delle infrastrutture digitali, energetiche e di trasporto procede più lentamente e la carenza di lavoratori qualificati è più pronunciata», spiega Wollmershäuser.

Pesa la concorrenza della Cina, che ha guadagnato terreno nella produzione di tecnologie importanti, soprattutto nel settore automobilistico e meccanico, e si è trasformata in un serio concorrente. Di conseguenza, sottolinea l’economista, le aziende tedesche stanno perdendo quote di mercato globale per prodotti in cui erano state leader per decenni.

Fonte: Il Sole 24 Ore