Gibellina Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026

Gibellina Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026

Gibellina è la “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026. Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha proclamato la prima Capitale dell’arte del presente a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza del Direttore Generale Creatività Contemporanea, Angelo Piero Cappello, e della presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Erano presenti anche i rappresentanti delle cinque città finaliste: Carrara, Gallarate, Gibellina, Pescara e Todi. Ad ottobre sono stati resi noti i nomi delle cinque città finaliste, che la Giuria, presieduta da Sandretto Re Rebaudengo e composta da Sofia Gnoli, Walter Guadagnini, Renata Cristina Mazzantini e Vincenzo Santoro, ha scelto dopo aver esaminato le 23 candidature presentate dalle rispettive delegazioni in audizioni pubbliche il 25 ottobre a Roma al MiC. Il nuovo riconoscimento istituito con un bando nell’aprile del 2024 tende a incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea.

Un milione per il contemporaneo

La città di Gibellina ha vinto con il progetto “Portami il Futuro” che si svilupperà attraverso iniziative legate all’arte e alla creatività contemporanea, alla progettazione culturale, alla rigenerazione urbana, al restauro e soprattutto alla costruzione di una visione sul futuro che sappia tener conto della bellezza come valore condiviso e rigenerante. E grazie anche al contributo statale di un milione di euro, la cittadina potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, progetti culturali che prevedono attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea.

Le motivazioni

Il comune siciliano- famosa per il «Grande Cretto» di Alberto Burri realizzato in una prima fase tra il 1984 e il 1989 e successivamente completato nel 2015, nel luogo in cui sorgeva la città vecchia di Gibellina, completamente distrutta dal terremoto del Belice del 1968 – ha ricevuto il riconoscimento con le seguenti motivazioni della giuria: “La prima ‘Capitale italiana dell’Arte contemporanea’ con la sua candidatura offre al nostro Paese un progetto organico e solido, consegnando all’Italia di oggi un esemplare modello di intervento culturale, fondato su valori e azioni che riconoscono all’arte una funzione sociale e alla cultura lo statuto di bene comune. Per la sua capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugando nel presente memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale; per la sua capacità di coinvolgimento delle nuove generazioni e della cittadinanza tutta, interpellando il territorio più ampio sulla base di una comune consapevolezza civica, stringendo alleanze con istituzioni pubbliche e private, nazionali e transnazionali; per il fatto di essere Città pioniera di ciò che oggi definiamo rigenerazione urbana, e per la capacità di essere insieme una città-opera e una città da abitare: per il suo progetto, con il quale la città diventerà un grande laboratorio dove le pratiche e le energie dell’arte contemporanea saranno chiamate a condividere pensieri e soluzioni sui temi dello spazio pubblico, della comunità, del paesaggio, della sostenibilità e del capiente concetto di eredità. Per tutti questi motivi sopra esposti, riteniamo di poter individuare, quale città ‘Capitale italiana dell’arte contemporanea’ 2026 la città di Gibellina”.

Fonte: Il Sole 24 Ore