Giochi Mediterraneo, cantieri partiti per l’evento del 2026 ma è corsa contro il tempo

Giochi Mediterraneo, cantieri partiti per l’evento del 2026 ma è corsa contro il tempo

I cantieri degli impianti più importanti dei Giochi del Mediterraneo in programma nell’estate 2026 a Taranto e in altre località della Puglia, sono partiti e si stanno cominciando a spendere i 300 milioni stanziati dal Governo, di cui 275 per l’impiantistica sportiva e 25 per l’organizzazione. Nella mattinata di ieri, 22 gennaio, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, prima di presiedere a Taranto la giunta nazionale dell’ente sportivo, ha visitato tre degli stadi dei Giochi insieme al commissario di Governo, Massimo Ferrarese: Taranto, Martina Franca (Taranto) e Francavilla Fontana (Brindisi). “Non faccio l’ingegnere, non faccio l’architetto, non assumo ruoli diversi rispetto a quello che ho visto, però una discreta conoscenza della materia ce l’ho: mi sembra che tutto stia andando verso il meglio – afferma Malagò -. Ma se mi chiedete se siamo a posto, vi dico no. Nel modo più assoluto. Non si può perdere neanche più un minuto. Il cronoprogramma lo si sta rispettando e la mia impressione è che la situazione è chiara ed è sotto controllo”.

Pesa aver perso quattro anni

Il commissario Ferrarese rimarca: “I più importanti lavori sono stati avviati. Quando mi si dice se siamo a buon punto, io dico sì, ma se mi si chiede se è risolto il problema, rispondo assolutamente no. Perché non si possono recuperare quattro anni in un anno. Per recuperare il tempo perso, abbiamo bisogno di più tempo e soprattutto della collaborazione da parte di tutti e che le imprese svolgano al meglio il loro lavoro. I lavori più delicati che mi preoccupavano – stadio, piscine olimpiche, PalaRicciardi, che è molto complicato -, sono partiti. Stiamo lavorando ovunque: 40 impianti in 21 Comuni”.

Quattro Comuni in ritardo

Tuttavia delle spie rosse sul cruscotto dei Giochi, alla cui inaugurazione manca un anno e mezzo, si sono accese. Sono relative ai Comuni in ritardo su alcuni impianti: Taranto, Mottola, Massafra e Castellaneta (gli ultimi tre tutti nel Tarantino). Ferrarese, usando i poteri commissariali, potrebbe sostituirsi ai Comuni. “Se alcune situazioni non vanno – annuncia il commissario -, dovrò intervenire non soltanto a Taranto ma anche in altre città per lavorare meglio e utilizzare le deroghe che il Governo e la legge mi danno con la possibilità di accelerare. Non si tratta di togliere qualcosa a qualcuno. Non smanio dalla voglia. Ho riempito la struttura commissariale di tanto lavoro. Ma se dovessi riscontrare situazioni di questo tipo, mi toccherà farlo. Lo dico con la massima franchezza e trasparenza perché si possa arrivare a realizzare i Giochi del Mediterraneo”. Concetto, questo, che rilancia anche Davide Tizzano, campione olimpico di canottaggio e presidente sia della federazione sportiva di categoria che del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo a cui fanno capo 26 Paesi dell’area mediterranea: “Se non vengono attivate le procedure di legge immediatamente, i lavori non si possono fare perché materialmente non ci sono i termini. Non lo possiamo permettere. E io ho la funzione di mettere insieme tutti i portatori di interesse che oltre al comitato olimpico italiano, sono altre 25 Nazioni le quali si aspettano grandissime cose da questi Giochi perché riconoscono all’Italia un ruolo fondamentale”.

Fonte: Il Sole 24 Ore