Giorgetti: negoziamo una posizione economica nella Commissione Ue

Sul portafoglio italiano nella prossima Commissione europea, «il processo è partito, con la richiesta dei nominativi. E’ noto che l’Italia come grande Paese fondatore, ha diritto ad avere una posizione importante. E è noto che chiediamo portafogli economici. Riconfermare il portafoglio che ora è di Gentiloni (Affari Economici, ndr), mi sembra improbabile». E’ la riflessione che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, consegna a margine del G20 a Rio de Janeiro. «Se guardiamo a cinque mesi fa, avevamo un filotto di presenze italiane significativo nella dimensione economica, sia al Parlamento europeo che in Commissione. In Parlamento si è persa – afferma -. In Commissione probabilmente quel tipo di posizione si perderà ma chiaramente ce ne sono altre in discussione».

Giorgetti: su entrate fine luglio è momento della verità

Quanto ai conti pubblici italiani, su un maggiore flusso di entrate fiscali rispetto al previsto, Giorgetti è prudente. «Aspettiamo – ha spiegato – l’autoliquidazione di fine luglio. E’ importante capire come va quella, quando privati e società fanno i bilanci e scoprono quanto devono pagare di tasse e danno gli acconti per l’anno successivo. Ne riparliamo ad agosto, quello è il momento della verità».

«Se vuole un ruolo l’Ue si dia una chiara rotta»

C’è spazio anche per una riflessione di più ampio respiro sul destino della Ue. «Il mondo sta cambiando rapidamente, gli equilibri geopolitici e geoeconomici si stanno ridefinendo e l’Unione europea, se vuole giocare un ruolo sia economico che politico, deve darsi una chiara rotta» è la valutazione del ministro dell’Economia. «Più o meno la nascita della Commissione europea equivale ad un parto – aggiunge – ci vogliono circa nove mesi. L’unica istituzione europea che viaggia di suo e senza problemi, è la banca centrale: tutto il resto fa fatica a trovare una governance precisa»

«Sulle tasse ai miliardari decisione degli Stati»

Sulla tassa per i super-ricchi proposta al G20 dalla presidenza brasiliana, «siamo a favore, ma bisogna discutere bene rispetto ad un principio che non deve essere messo in discussione: la ownership» ha detto Giorgetti. «E’ chiaro – ha affermato – che la decisione di come tassare, quanto e quando è degli Stati nazionali, non può essere richiamata, né in sede G20, né in sede Onu. Questo è un preciso limite che tanti Paesi hanno messo, e su cui non intendiamo derogare»

Fonte: Il Sole 24 Ore