Giubileo 2025: in cammino verso Roma
Zaino, abbigliamento tecnico e bastoncini telescopici hanno sostituito la bisaccia e il bordone, ma a distanza di secoli rimane immutato il desiderio di percorrere a piedi antiche vie di pellegrinaggio. I motivi che spingono ad intraprendere questa tipologia di viaggio lento sono legati principalmente alla sfera religiosa e spirituale, ancora di più durante l’anno giubilare. Iniziato il 24 dicembre scorso con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro a Roma, il Giubileo 2025 “Pellegrini di speranza” invita infatti a mettersi in cammino per compiere un cambiamento non soltanto fisico, ma anche interiore, per raggiungere a piedi Roma, uno dei luoghi santi della Cristianità. Un’esperienza spirituale che porta alla scoperta non solo di sé stessi, ma anche del patrimonio naturale, culturale, artistico e storico della nostra Penisola. La rete di itinerari è sempre più fitta e in continua evoluzione, una panoramica su antiche vie di pellegrinaggio e cammini che conducono alla città eterna.
Dalle regioni del nord lungo le vie Francigene
La Via Francigena un’antica via che ripercorre l’itinerario compiuto nell’anno 990 dall’arcivescovo Sigerico che, dopo aver ricevuto l’investitura papale a Roma, si mise in cammino fino a Canterbury. Dal Medioevo questo percorso, che nella sua interezza tocca l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e l’Italia, è stato battuto da pellegrini e viandanti contemporanei per i motivi più svariati ed ancora oggi è l’itinerario di pellegrinaggio verso Roma più noto e frequentato. Sono mille i chilometri del tracciato italiano che, dal colle del San Bernardo, conducono alla Basilica di San Pietro. Chi lo intraprende vive il privilegio di incontrare una varietà di paesaggi, dalle Alpi alla pianura, dall’Appennino alle colline, sentieri di montagna, strade bianche, di raggiungere borghi medievali, città d’arte e luoghi autentici. La Via Francigena in Italia è senza dubbio un lungo viaggio, richiede all’incirca quarantacinque giorni di cammino, ma le diverse varianti e alternative permettono di frazionare il tracciato a seconda del tempo che si ha a disposizione o della regione che si intende attraversare. Quella che è definita la Via Francigena del Nord tocca Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Lazio. Il percorso non termina però a Roma, in quanto gli antichi pellegrini erano soliti estendere il cammino fino al Sud Italia, in direzione dei porti pugliesi, da dove si imbarcavano per la Terrasanta. Quello che oggi è l’itinerario che da Roma conduce a Santa Maria di Leuca è definito la Via Francigena del Sud e, in poco meno di mille chilometri, permette di attraversare quattro regioni: Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.
Dalle Regioni del nord est lungo le vie Romee
Dalle regioni del nord est Italia si diramano invece i percorsi delle Vie Romee, antiche vie di pellegrinaggio che sin dal Medioevo erano battute dagli abitanti dell’Europa centro orientale che desideravano raggiungere Roma. Anche in questo caso esistono diverse varianti ed è possibile frazionale il tracciato, gli itinerari principali sono la Via Romea Germanica e la via Romea Strata. Il percorso della Via Romea Germanica ha inizio a Stade nel nord della Germania e, dopo aver attraversato l’Austria, raggiunge l’Italia a Brennero; da qui sono mille e cinquanta i chilometri che distanziano il viandante da Roma e che lo portano a camminare attraverso sei regioni. Dai panorami del Trentino Alto Adige si prosegue verso quelli del Veneto e dell’Emilia -Romagna, toccando alcune delle città e dei borghi più importanti; raggiunto l’Appennino si entra in Toscana per continuare a camminare in Umbria ed infine nel Lazio. La Via Romea Strata era invece percorsa dai pellegrini che partivano dal Mar Baltico per attraversare Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria fino a valicare le Alpi ed entrare in Italia da Tarvisio. Mille e settanta chilometri portano a Roma in cinquantuno tappe lungo un cammino affascinante non solo per la bellezza e la varietà di paesaggi, ma anche perché riveste un’importanza culturale dettata dal fatto che, prima ancora di divenire via di pellegrinaggio, sin dal Medioevo era un itinerario utilizzato per ragioni commerciali e scambi di merci pregiate, come il sale e il ferro.
Le vie di fede dal centro e sud Italia
Molteplici sono le vie di fede, gli itinerari spirituali che ripercorrono i passi di santi e hanno come meta importanti luoghi di culto, cammini in cui Roma, anziché punto di arrivo, è punto di partenza. È il caso del Cammino di San Tommaso che collega Abruzzo e Lazio, un itinerario spirituale di poco più di trecento chilometri che parte dal colonnato di San Pietro per giungere alla basilica di san Tommaso Apostolo di Ortona, dove sono custodite le reliquie del santo. Un percorso che, prima di raggiungere il mar Adriatico su cui affaccia la cittadina, porta a camminare nelle aree naturalistiche del Parco naturale regionale dei Castelli Romani, del Parco naturale dei Monti Simbruini, del Parco naturale Sirente-Velino, del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco nazionale della Majella. Ha inizio a Roma anche la Via Micaelica, uno dei tanti pellegrinaggi legati al culto di San Michele Arcangelo, un itinerario che, seguendo in parte il percorso della Via Francigena del Sud, porta il pellegrino a percorrere trecento ottanta chilometri fino alla località di Monte Sant’Angelo in Puglia, dove in una grotta naturale sorge il santuario di San Michele Arcangelo.
Toscana, Umbria e Lazio legate da La via di Francesco
Un’altra esperienza di pellegrinaggio è quella che consente di attraversare i luoghi che testimoniano la vita e la predicazione di San Francesco. Tra i cammini che ricalcano le orme del santo c’è La Via di Francesco con cui si raggiunge Assisi da diverse direzioni; per chi desidera è anche possibile seguire questo tracciato partendo dal santuario de La Verna per terminare i propri passi davanti alla Basilica di San Pietro a Roma, quattordici tappe in cammino fra gli splendidi paesaggi di Toscana, Umbria e Lazio. A collegare Assisi e Roma c’è anche la Via Amerina – Cammino della Luce, un itinerario a piedi di duecento chilometri che, in una decina di giorni, consente di attraversare due luoghi simbolo della spiritualità seguendo un tracciato di origine etrusca che prende il nome dalla cittadina umbra di Amelia (anticamente Ameria); un cammino che, incontrando cittadine umbre e laziali, si snoda fra colline, boschi, campagna e nel territorio incontaminato e incantevole dell’Agro Falisco.
Fonte: Il Sole 24 Ore