Giustizia, Nordio: «Superemo le criticità sulla App entro la fine dell’anno. Sorteggio Csm non è un delitto di lesa maestà»

Giustizia, Nordio: «Superemo le criticità sulla App entro la fine dell’anno. Sorteggio Csm non è un delitto di lesa maestà»

L’arretrato delle cause civili pendenti al 2019 davanti alle Corti d’Appello è stato ridotto del 99,1% e del 91,7% nei tribunali ordinari ad ottobre a fronte dell’obiettivo che era di -95% a dicembre. Sono i dati forniti al Parlamento dal ministro Nordio nella relazione annuale sulla giustizia. Stenta ancora invece il processo di digitalizzazione degli atti. «La prima fase di realizzazione ha richiesto e richiederà notevoli sforzi finanziari, di immaginazione e di organizzazione», ha aggiunto il ministro, riferendosi alle difficoltà registrate per “App”, la piattaforma per la gestione del processo penale telematico. «Queste novità tecnologiche hanno creato criticità, ma siamo certi che entro la fine dell’anno saranno superate e rientreremo nei vincoli del Pnrr», ha affermato.

«Sorteggio Csm non è un delitto di lesa maestà»

Nella sua relazione sull’amministrazione della Giustizia, in merito al sorteggio dei membri del Csm, previsto dalla riforma della Giustizia, Nordio ha chiarito: «Il tema del sorteggio è inserito sistematicamente nel complesso giurisdizionale nella sua più alta esplicazione: nei confronti delle persone, dei membri del governo e nientemeno del Capo dello Stato. Sono infatti sorteggiati i giudici popolari della Corte d’Assise che possono condannare all’ergastolo; i membri del tribunale dei ministri, che sottopongono a processo i componenti dell’Esecutivo, e infine i sedici giurati della alta Corte che giudica il Presidente della Repubblica per alto tradimento e attentato alla Costituzione. Quindi non c’è nessuna irrazionalità o delitto di lesa maestà in questa innovazione».

«Pm è superpoliziotto,crea indagini senza controllo»

«Quanto al timore che il pm diventi un superpoliziotto – ha continuato il ministro della Giustizia – la risposta è assai semplice: nel sistema attuale esso è già un superpoliziotto, con l’aggravante che godendo delle stesse garanzie del giudice egli esercita un potere immenso senza alcuna reale responsabilità. Oggi infatti il pm non solo dirige le indagini, ma addirittura le crea, attraverso la cosiddetta clonazione del fascicolo, svincolata da qualsiasi parametro e da qualsiasi controllo, che può sottoporre una persona ad indagini occulte, eterne, che creano disastri finanziari irreparabili. Pensiamo a quante inchieste sono state inventate nel vero senso della parola e si sono concluse con ’il fatto non sussiste’ e sono costate milioni di euro».

«Nelle corti di Appello riduzione arretrati del 99%»

Il ministro ha parlato anche dell’arretrato. «Per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dell’arretrato civile pendente al 2019 – ha affermato – , a fronte di un target atteso del -95% da raggiungere entro dicembre 2024, al 31 ottobre 2024 presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del -99,1%, mentre presso i tribunali ordinari è stata registrata una riduzione del -91,7%. Il servizio giustizia ha già prodotto effetti efficaci, ma ci sono anche criticità».

Fonte: Il Sole 24 Ore