Gli agricoltori dicono no all’accordo della Ue con il Mercosur
Per gli agricoltori italiani, l’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e il Mercosur, così com’è, non va. la preisdente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è già atterrata a Montevideo, dove ha sede l’organizzazione che riunisce Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay: la finalizzazione dell’intesa commerciale è attesa per oggi, venerdì 6 dicembre.
«Coldiretti e Filiera Italia non sono contrari in linea di principio al Mercosur – si legge in una nita dell’associazione degli agricoltori – a patto però che vengano apportate sostanziali modifiche, a partire dall’introduzione della reciprocità delle regole negli standard produttivi. Così come formulato, l’accordo causerebbe gravissimi danni alle imprese agroalimentari italiane ed europee, con potenziali rischi anche per la salute dei consumatori». Tra le preoccupazioni in cima alla lista della Coldiretti c’è l’uso nei Paesi sudamericani degli antibiotici e degli ormoni della crescita negli allevamenti, così come l’uso nei campi di pesticidi vietati dalla Ue. Ma a pesare sono anche le accuse sul mancato rispetto dei diritti dei lavoratori e il dilagare del fenomeno delle contraffazioni dei prodotti alimentari italiani. Per il settore agroalimentare l’accordo, sostengono gli agricoltori della confederazione, andrebbe a peggiorare il deficit della bilancia commerciale agroalimentare tra Ue e Mercosur, che ammonta già oggi a 23 miliardi di euro a sfavore dei Paesi europei.
Anche la Confagricoltura si è recentemente detta critica nei confronti di un accordo di libero scambio con i Paesi del blocco sudamericano. D’accordo con quanto scritto in una lettera del Copa-Cogeca indirizzata alla presidente della Commissione Ue il mese scorso, l’associazione si è detta preoccupata per l’impatto derivante da una maggiore apertura alle importazioni di prodotti agroalimentari dal Mercosur, in particolare carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero. Anche la Confagricoltura ha sottolineato la necessità di un principio di reciprocità che richieda ai produttori del Mercosur di rispettare gli stessi standard ambientali e sanitari previsti per gli agricoltori europei, ponendo l’accento sulle difficoltà che gli operatori Ue incontrerebbero per competere equamente con produttori esteri sottoposti a regole meno restrittive.
Fonte: Il Sole 24 Ore