Gli Impressionisti: un modo nuovo di percepire il mondo

Sessantasei artisti per un totale di 163 opere provenienti principalmente da collezioni private. La mostra Impressionisti l’alba della modernità al Museo Storico della Fanteria celebra fini al 28 luglio la nascita del movimento artistico che ha cambiato per sempre il modo di vedere l’arte. Esposte insieme a dipinti a olio, disegni, tecniche miste, incisioni, sculture, ceramiche, documenti e fotografie per illustrare la genesi e le diverse diramazioni della corrente culturale. Oltre ai principali artisti come Pissarro, Degas, Monet, Sisley, Renoir, si ritrovano Bracquemond, Forain, Desboutin, Lecomte il cui dipinto Bateau sur la riviere è l’immagine iconica della mostra.

Il progetto scientifico

La particolarità di questa mostra consiste nella visione critica dietro alla scelta delle opere selezionate e vuole raccontare le otto esposizioni che nell’iconografia storica hanno racchiuso la genesi e la sintesi del movimento artistico: nello specifico quelle che vanno dal 1874 al 1886. A queste mostre hanno partecipato circa una cinquantina di artisti, poiché la corrente è stata modulata da un insieme di personalità provenienti da diversi background che si sono ritrovate con l’ intenzione di cambiare il corso della storia dell’arte. Personaggi che avevano una diversa concezione dell’arte chiamati ad affrontare un momento particolare di grandi cambiamenti come l’avvento dell’elettricità; la nascita del cinema e della fotografia. Il senso del cambiamento è stato declinato in un nuovo modo di dipingere e di disegnare, dall’uso di diverse tecniche nella grafica poiché questi artisti si sono confrontati e sono stati influenzati dalle nuove “tecnologie”. Evidenziando un modo nuovo di disegnare e di rapportarsi con l’incisione a rappresentare la vita che li circondava in una maniera completamente diversa.

Fèlix Bracquemond diede inizio all’Art Nouveau introducendo per la prima volta lo spirito del Giappone nel “servizio Rousseau” cambiando per sempre il mondo della decorazione ceramica. Esperimenti dettati dal voler utizzare queste nuove tecniche si ravvisano nei tentativi di Chevreul di impiegare il sistema della fotografia nell’incisione delle acqueforti, la delicatezza di questi fogli non ne permette l’esposizione con grande frequenza e di conseguenza le sue opere vengono esposte rarissimamente. Lo stesso Monet inciderà due stampe tentato dall’entusiasmo di Pissarro, unico esperimento, poiché non ne ripeterà l’esperienza, non soddisfatto dal risultato.

Ancora documenti della vita privata di Degas, e di Desboutin suo grande amico che ha abitato a Fiesole per 14 anni. A sancire il legame fra i due artisti si ritrova un’acquaforte di piccole dimensioni realizzata da Picasso che li ritrae.

Impressionisti l’alba della modernità, Roma, Museo Storico della Fanteria, fino al 28 luglio 2024

Fonte: Il Sole 24 Ore