Gli scacchi rinascono in rete con il gatto-bot (e le truffe creative)
Gatti e gattini spopolano ovunque sul web, nelle forme e con gli atteggiamenti più impensabili. Ma forse non tutti sanno che un felino ha dato il suo contributo al rilancio degli scacchi in tutto il mondo, trasportando un gioco più che millenario direttamente nella modernità del XXI secolo. Mittens è un gattino animato dagli occhioni enormi e teneri dietro al quale si nasconde un bot, un assistente virtuale dotato di intelligenza artificiale, espressamente allenato per sfidare gli scacchisti più esperti.
Nel 1997 il supercomputer di Ibm, Deep Blue, fece la storia battendo il campione di scacchi Garry Kasparov: per la prima volta una macchina superava l’essere umano in un gioco che è fatto di strategie complesse più che di singole mosse. Come dire che l’Ai era diventata più brava non solo nel trovare una risposta ma a fare ragionamenti complessi e prendere decisioni conseguenti e flessibili.
La nuova sfida? È battere il «cat bot»
Oggi si dà ormai per scontato che l’intelligenza artificiale sia più forte dell’umano e quindi la sfida è battere Mittens, che peraltro come ogni gatto è sinuoso e infido insieme e sulla scacchiera adotta una strategia soft, non diretta al risultato immediato, fatta di mosse che irretiscono e attirano nella trappola finale. Fatto sta che il “cat bot” sta mandando in tilt il sito che lo ospita, Chess.com, che è poi quello di riferimento a livello globale per un gioco che si è ormai votato alla scacchiera virtuale, con milioni di partite online velocissime contro macchine come Mittens o umani in ogni angolo del mondo.
Chess.com passa così da un record all’altro: il 31 dicembre ha raggiunto i sette milioni di utenti attivi in un solo giorno (a marzo ci si fermava a 1,3 milioni), record superato il 20 gennaio a quota dieci milioni con 31,7 milioni di partite giocate e un traffico più che raddoppiato in poco più di un mese.
I limiti del portale e l’effetto-contagio sui social
Tanto che il sito – Mittens compreso – fatica a reggere l’urto e finisce per rispondere con una lentezza esasperante. L’alternativa è l’app, balzata al secondo posto tra le più scaricate. Intanto il successo degli scacchi contagia anche gli altri social media, a partire da TikTok, dove l’account #ChessTok ha superato i due miliardi di visualizzazioni. Insomma, un successo planetario.
Fonte: Il Sole 24 Ore