Golden power, ecco come funziona. Dal 2023 vale anche per operazioni tra imprese italiane

Golden power, ecco come funziona. Dal 2023 vale anche per operazioni tra imprese italiane

È solo dal 1° gennaio 2023 che la normativa sugli asset strategici, il cosiddetto “golden power”, consente al governo di intervenire anche nel caso di operazioni tra imprese italiane, in determinati settori compreso quello bancario. La norma di riferimento è contenuta nel “Decreto Energia” del 2022 e dispone l’applicazione anche alle operazioni di acquisizione di società italiane da parte di imprese italiane, limitatamente ai settori dell’energia, trasporti, salute, agroalimentare e finanziario, incluso quello creditizio ed assicurativo. In questo spazio normativo si inserisce l’ipotesi alla quale ha fatto riferimento il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, parlando dell’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm lanciata da Unicredit.

Si tratta di una delle numerose modifiche introdotte nel giro di pochi anni alla disciplina che era stata originariamente introdotta in sostituzione della cosiddetta “golden share”, che era stata contestata dalla Ue.

La norma originaria risale al 2012

Per salvaguardare gli assetti proprietari e intervenire sull’attività delle società operanti in settori reputati strategici per l’interesse nazionale, principalmente a fronte di investimenti diretti esteri, si era intervenuti con il decreto legge 21 del 2012. Successivi provvedimenti attuativi hanno precisato condizioni e procedure di esercizio da parte del Governo dei poteri speciali, che si sostanziano principalmente nella facoltà di: 1) porre il veto rispetto all’adozione di determinate delibere, atti e operazioni delle imprese che gestiscono attività strategiche in specifici settori; 2) dettare impegni e condizioni in caso di acquisto di partecipazioni in tali imprese, ovvero 3) opporsi all’acquisto delle medesime partecipazioni.

I settori

I poteri speciali riguardano i settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché alcuni ambiti di attività definiti di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti, delle comunicazioni e in ulteriori settori aggiunti sulla base di indicazioni della Commissione Ue (come nel caso del credito e finanza). Specifici poteri sono stati introdotti anche con riferimento alle operazioni che incidono sulle reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia di “quinta generazione” (5G).

Fonte: Il Sole 24 Ore