Goldman: ecco 11 realtà europee capaci di battere in Borsa le «magnifiche 7» Usa
Non dovrebbero mai mancare sulla tavola di ogni buon investitore, come in ogni sana «prima colazione» che rispetti. Almeno secondo Goldman Sachs, che in piena pandemia, nel 2020, ha coniato l’acronimo Granolas (proprio come il mix di cereali e fiocchi di avena consumato all’inizio della giornata) per identificare i migliori 11 titoli europei per valore di mercato in quel momento. Si tratta di Gsk, Roche, Asml, Nestlé, Novartis, Novo Nordisk, L’Oreal, Lvmh, AstraZeneca, Sap e Sanofi. Una «ricetta» che ora, secondo gli analisti, ha le potenzialità per battere anche i big della Silicon Valley e del Tech Usa. Anzi, da un punto di vista globale, spiega la banca, i Granolas hanno addirittura già sovraperformato i migliori titoli californiani negli ultimi due anni.
I Granolas – dice Goldman Sachs – rappresentano circa un quarto del valore di mercato dello Stoxx 600, una quota simile al valore di mercato combinato dei settori Energia, Risorse di base, Servizi finanziari e Automotive. «Da una prospettiva europea – spiegano – hanno contribuito al 60% dei guadagni totali dell’ultimo anno. Sono un fattore significativo del motivo per cui il mercato azionario europeo ha registrato una forte performance nonostante la moderata crescita del prodotto interno lordo della regione». Ciò che ha attirato l’interesse di Goldman Sachs è però il potenziale di crescita dei Granolas nell’attuale difficile scenario congiunturale e soprattutto i prezzi più bassi a cui in questo momento questi titoli sono scambiati, nel confronto con l’analogo gruppo di azioni d’eccellenza creato da Goldman per il mercato Usa, chiamato I Magnifici Sette (comprende Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Meta Platforms, Tesla), di cui gli europei hanno tenuto il passo fino a oggi. «I Granolas – osservano gli analisti – presentano caratteristiche c vantaggiose in questo ciclo: una robusta crescita degli utili, un andamento stabile dei prezzi, margini di profitto costantemente elevati e posizioni finanziarie solide». Il prezzo di questi 11 titoli è oggi in una fascia fascia alta, con un rapporto prezzo/utile di 20 volte. Ma il punto di interesse, secondo Goldman Sachs, è dato dal fatto che le quotazioni hanno oggi un prezzo inferiore del 30% rispetto a quelle Magnifici Sette, che scontano invece un p/e di 30 volte, e i loro livelli di prezzo attuali sono inferiori allo sconto medio storico. «L’aspettativa generale – riferiscono gli analisti – è che queste società continuino la loro forte crescita, con una previsione di un +7% annuo dei ricavi fino al 2025, rispetto a meno del 2% per il resto del mercato esclusi i Granolas». Ciò suggerisce che saranno responsabili della quasi totalità dell’aumento dei ricavi dello Stoxx 600 in Europa. «È probabile – conclude l’analisi – che questa crescita sia guidata da aziende con elevate barriere all’ingresso nel mercato, solide basi finanziarie e reinvestimenti in r&d e in spese di capitale legate alla crescita; scelte simili alle strategie di investimento dei Magnifici Sette».
Fonte: Il Sole 24 Ore