Green Village, a Ponte di Legno le case producono energia

Green Village, a Ponte di Legno le case producono energia

Ponte di legno, località turistica della Val Camonica, sarà presto un comune da record perché grazie a un nuovo insediamento, sviluppato dall’operatore locale Guerini Real Estate & Ospitality, avrà il più alto numero di case “attive” (cioè abitazioni che producono più energia di quanta ne consumano) in proporzione al numero di abitanti. Il primato non arriva calato dall’alto, come intervento di innovazione esterno al territorio: al contrario, il Green Village in via di realizzazione è il frutto di una sperimentazione che da anni la famiglia Guerini sta portando avanti in loco per sviluppare un sistema costruttivo di altissima qualità. In cui ogni miglioria viene introdotta a partire dalla misurazione precisa delle performance dimostrate delle realizzazioni precedenti.

«All’inizio degli anni Ottanta – raccontano Stefano e Marco Guerini, che insieme al terzo fratello, Alessandro, portano avanti l’azienda di famiglia – nostro papà, ingegnere meccanico ed edile, ha posato i primi vetri a doppia camera in un edificio e ne ha isolato alcune porzioni del tetto. All’epoca, è stato un precursore, purtroppo a lungo inascoltato nei tempi in cui il costo dell’energia non giustificava costruzioni nel rispetto della riduzione degli impatti».

Oggi il contesto è cambiato e l’impresa è fra le più avanzate in italia nella realizzazione di immobili a impatto positivo. «Il sistema di costruzione che utilizziamo – proseguono i titolari – si chiama G-System e si basa su innovazioni sia di processo che nell’uso dei materiali, laddove possibile reimpiegati da processi di riciclo. Le unità abitative vengono realizzate con un primo guscio continuo, che segue la struttura e viene racchiuso in un secondo all’esterno termico-acustico, in modo da eliminare completamente punti freddi e problemi acustici. Nelle finiture interne, impieghiamo non solo elementi preferibilmente naturali, ma anche privi di emissioni dannose per la salute, così come poniamo massima attenzione all’isolamento al radon degli edifici».

Il Green Village sarà un complesso di 4 villette private (una plurifamiliare), di metratura compresa tra gli 80 e i 250 mq, pensate per residenti o turisti e realizzate per essere totalmente autosufficienti. L’insediamento sarà completato entro l’anno. Le stime di funzionamento di nuovi immobili si basano sul funzionamento – dati alla mano – del primo progetto pilota a Ponte di Legno di Villa Arianna (residenza turistica di proprietà della famiglia, costruita nel 2017 ) e dei successivi Art Chalet, realizzati nel 2021. Le simulazioni, fatte sui calcoli dei monitoraggi, indicano che le unità più grandi, che superano i 200 metri quadrati di superficie, avranno un consumo annuo di circa 4.500 kW e un surplus di produzione immesso nella rete di ben 6.500 kW (+144%) mentre i trilocali consumeranno 2mila kW e produrranno un surplus di 700 kW (+35%, cifra più bassa rispetto alle ville perché l’energia solare proveniente dal tetto dell’edificio va suddivisa per il totale degli appartamenti che lo compongono).

Si tratta di un risultato che va oltre ogni previsione e prescrizione di legge: al punto che è stato necessario superare anche i limiti imposto dal sistema di certificazione energetica regionale della Lombardia, che non contempla nei suoi software la presenza di case attive. Il bilancio energetico dei fabbricati – che sono riscaldati con l’impiego della geotermia e dotati di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, ad alto rendimento – è la conseguenza non solo di un involucro performante e di un’impiantistica ben sviluppata, ma di tante piccole scelte che contribuiscono a portare al risultato finale.

Fonte: Il Sole 24 Ore