
Grok 3: come funziona, a cosa serve, come si distingue dal resto
Grok 3 di Elon Musk comincia a essere disponibile al mondo. Ma il suo arrivo come modifica il panorama dell’intelligenza artificiale, rispetto ai servizi e modelli già disponibili? A cosa ci serve questa nuova Ai? Per rispondere cominciamo a chiarire alcuni aspetti tecnici.
Grok 3, per prima cosa, non è un modello Ai, ma è una famiglia di modelli. Una versione più piccola di Grok 3, Grok 3 mini, risponde alle domande in modo più rapido, a scapito di una certa precisione, un po’ come o3 mini di OpenAi. Non tutti i modelli e le relative funzionalità di Grok 3 sono ancora disponibili (alcuni sono in versione beta).
xAI, l’azienda di Musk, sostiene che Grok 3 è dieci volte più potente di Grok 2 e batte GPT-4o in alcuni benchmark, tra cui AIME (che valuta le prestazioni di un modello su un campione di domande di matematica) e GPQA (che valuta i modelli utilizzando problemi di fisica, biologia e chimica di livello dottorale). Secondo xAI, una prima versione di Grok 3 ha ottenuto risultati competitivi anche in Chatbot Arena, un test in crowdsourcing che mette diversi modelli di intelligenza artificiale l’uno contro l’altro e fa votare agli utenti le loro risposte preferite.
Focus su ragionamento
Due modelli della nuova famiglia Grok 3, Grok 3 Reasoning e Grok 3 mini Reasoning, sono in grado di “ragionare” attentamente sui problemi, in modo simile a modelli di “ragionamento” come o3-mini di OpenAI e R1 dell’azienda cinese DeepSeek.
I modelli di ragionamento cercano di verificare i fatti prima di fornire i risultati, sottopongono le risposte a ulteriori passaggi interativi. Tutto questo aumenta i tempi di risposta e quindi le risorse impiegate (ciò che si chiama time test computation), ma migliora anche la qualità della risposta sia in termini di affidabilità sia di maggiore completezza e approfondimento.
Fonte: Il Sole 24 Ore