Guasto ai treni, oltre al chiodo c’è la fragilità della rete nazionale

Guasto ai treni, oltre al chiodo c’è la fragilità della rete nazionale

Servono interventi costanti
Non solo un elemento, quindi, ma un insieme di situazioni che, a sentire gli esperti, hanno bisogno di interventi costanti. «La complessità di gestire una rete di trasporti così vasta richiede piani di manutenzione molto dettagliati, il coinvolgimento di personale altamente qualificato e l’integrazione di tecnologie moderne, che possano automatizzare e migliorare il monitoraggio e la gestione delle infrastrutture critiche – aggiunge -. Il sistema ferroviario richiede ridondanza e continui aggiornamenti tecnologici per prevenire disastri come questo».

Ripensare gestione infrastrutture ferroviarie
C’è poi il caso particolare: «L’incidente mette in evidenza la necessità di ripensare la gestione delle infrastrutture ferroviarie italiane, investendo in ridondanza, automazione e soprattutto in una formazione adeguata delle maestranze – prosegue Miscali -. È fondamentale adottare un approccio strategico, che contempli la resilienza del sistema e la sua capacità di adattarsi rapidamente ai problemi imprevisti».

Serve manutenzione preventiva e non a rottura
E se per decidere come agire nell’immediato «è necessario attendere la reale costruzione della dinamica degli eventi», Miscali ribadisce che «comunque non si può prescindere da una specifica programmazione e pianificazione delle manutenzioni, quindi manutenzione preventiva e non manutenzione a rottura».

Tra disagi e danni
All’aspetto tecnico che interessa l’intero sistema di infrastrutture e quindi al funzionamento dei mezzi, si lega quello dei servizi. Perché ogni corsa soppressa o in ritardo, provoca disagi e problemi a chi, per un motivo o per un altro, aveva programmato la partenza.

A spiegare come ci si deve comportare davanti a queste situazioni è l’avvocato Felice Petillo della Federconsumatori nazionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore