Gucci punta su Milano: dall’albero di Natale al trasferimento dei dipendenti (che protestano)

Gucci punta su Milano: dall’albero di Natale al trasferimento dei dipendenti (che protestano)

Fiorentina di nascita e romana di adozione, la maison Gucci sta concentrando gran parte delle proprie energie su Milano. Notizia di questi giorni è che sarà sponsor non solo dell’albero di Natale in Galleria Vittorio Emanuele, per anni presidio di Swarovski, ma anche di una serie di illuminazioni natalizie per le strade del quartiere Corvetto: viale Enrico Martini, via Mompiani, via dei Panigorla, via dei Cinquecento, incluse tre facciate di tre istituti scolastici della zona. Costo dell’installazione – che si chiama “The gift of love” – secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica: 1 milione di euro.

Al momento “Dolce vita” che ha visto rinsaldare le relazioni di Gucci con Roma sotto la direzione creativa di Frida Giannini prima, e di Alessandro Michele poi, e una serie di peregrinazioni per luoghi inediti (Castel del Monte, Westminster Abbey), con il cambio di direzione creativa la maison della doppia G è tornata prepotentemente a investire su Milano dove Sabato de Sarno, direttore creativo nominato alla fine di gennaio 2023, aveva scelto di ambientare show di debutto per le vie di Brera. Un progetto poi “guastato” dalle previsioni di pioggia: la sfilata del 22 settembre è stata spostata nel Gucci Hub di via Mecenate. Altro investimento corposo: correva l’anno 2016 quando dopo tre anni di lavori fu inaugurato l’headquarter da 35mila mq.

Il legame con Milano dagli anni Cinquanta

Milano è stata un punto di riferimento per l’azienda della doppia G fin dagli anni 50 quando venne aperto il primo negozio. Il capoluogo lombardo, all’epoca, non stava vivendo l’età dell’oro che invece in quei decenni stava benedicendo Roma. Ma era chiaramente un centro del boom economico, dello sviluppo sociale e culturale del Dopoguerra. È stata la famiglia Gucci a portare a Milano il baricentro dell’azienda: negli anni i Gucci si erano spostati a vivere sotto la Madonnina. Quasi letteralmente: Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani, prima del divorzio, vivevano in un attico in San Babila. L’azienda, poi, aveva alcuni uffici in via Palestro 20, dove l’imprenditore fu ucciso nel marzo 1995.

La centralità di Milano non fu mai messa in discussione da Tom Ford, direttore creativo dal 1994 al 2004, decennio in cui Gucci raggiunse l’apice del successo internazionale, con le sfilate allestite a pochi passi dall’headquarter di Porta Venezia, in uno spazio dell’Hotel Sheraton Diana Majestic. Tom Ford, che si era trasferito da New York a Milano nel 1990 proprio per entrare in Gucci come responsabile dell’abbigliamento donna ready-to-wear, manterrà un legame importante con Milano, dove, una volta lanciato il proprio brand, aprirà il suo show-room principale.

La Dolce vita con Frida Giannini e Alessandro Michele

La relazione di Gucci con Roma, iniziata tra la fine degli anni Trenta e l’inizio dei Quaranta con l’apertura di una sede dell’azienda fondata da Guccio Gucci nella Capitale, è tornata invece a rafforzarsi con la nomina, nel 2005, di Frida Giannini alla direzione creativa. Romana di nascita, diplomata all’Accademia di Costume& Moda (l’istituzione per la formazione nel settore moda nella Capitale), Giannini ha trasferito il nutrito ufficio stile nella Capitale portando in una città dominata da Fendi (Lvmh) e Valentino (acquistato da Mayoola nel 2012) un presidio del gruppo Kering, che allora si chiamava Ppr.

Fonte: Il Sole 24 Ore