Guerra in Medio Oriente, ultime notizie. Washington Post, verso intesa Israele-Hamas: 5 giorni di pausa per decine ostaggi. Casa Bianca frena: «Ancora nessun accordo»

  • Kiev, penetrati 8 km da riva est del fiume Dnipro

    L’esercito ucraino afferma di aver “respinto le forze russe” “da 3 fino a 8 chilometri” in profondità dalla testa di ponte stabilita dalle forze di Kiev sulla riva est – occupata dai russi – del fiume Dnipro. Si tratta della prima dichiarazione di una conquista territoriale in questo settore dall’inizio della controffensiva ucraina, lo scorso giugno. Lo ha dichiarato la portavoce delle forze armate ucraine, Natalia Gumenyuk alla tv ucraina, senza però specificare se le forze russe si siano ritirate completamente dalla porzione di territorio su cui si rivendica l’avanzata.

  • Scambi di droni e missili nella notte fra Russia e Ucraina

    La scorsa notte è stata ancora una volta caratterizzata dal lancio reciproco di droni e di missili fra la Russia e l’Ucraina, in gran parte intercettati prima che potessero colpire. Kiev – scrive l’agenzia Ucrinform – rivendica l’abbattimento di almeno 15 dei 20 droni-kamikaze russi di fabbricazione iraniana ’Shahed’. Non si hanno indicazioni dei 5 droni che avrebbero passato le difese ucraine nella seconda notte consecutiva di attacchi aerei. Da parte sua, Mosca afferma per bocca del Ministero della Difesa che “un tentativo del regime di Kiev di condurre un attacco terroristico con un drone contro alcune installazioni sul territorio della Federazione russa è stato sventato”, e il drone sarebbe stato abbattuto nel distretto urbano di Bogorodsky, nella regione di Mosca. (

  • Zalensky, abbiamo varato sanzioni contro 140 enti e persone

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato in un discorso notturno, riportato dal sito della presidenza, che Kiev ha emesso sanzioni mirate contro 40 entità legali e contro oltre 100 individui “responsabili del rapimento e della deportazione dei nostri bambini” e contro chi è ritenuto responsabile di aiutare la Russia nel suo “terrore quotidiano” contro il popolo ucraino. “Stiamo incrementando la pressione del nostro Stato su queste persone. Ognuna di esse deve essere ritenuta responsabile per quello che hanno fatto e non lasceremo che abbiano più alcuna connessione con l’Ucraina”, ha detto Zelensky. Il presidente ucraino ha anche ringraziato alcuni Paesi per nuova assistenza allo sforzo bellico di Kiev dichiarata durante la settimana, in particolare da parte di Germania, Finlandia, Lituania, Estonia, e da parte di Norvegia e Regno Unito dal punto di vista umanitario.

Fonte: Il Sole 24 Ore