Guida del Sole 24 Ore «La scuola riparte» Un inizio anno con più luci che ombre
I primi a tornare in classe saranno, domani (5 settembre), gli studenti della provincia autonoma di Bolzano. Lunedì toccherà a Trento e poi, a seguire, al resto d’Italia. Ad accoglierli ci sarà il solito scenario in chiaroscuro. Con la speranza che, per una volta, le luci siano più delle ombre.
È vero che alcuni nodi tipici di ogni settembre ci saranno anche stavolta, a cominciare dal boom di supplenti che potrebbero raggiungere il record di 250mila. Oppure che un’altra grana è spuntata sul fronte dei presidi dopo che il Tar ha deciso di annullare il concorso straordinario per 519 dirigenti scolastici, con il rischio che gli istituti affidati a un preside “reggente” dai fisiologici 300 superino addirittura gli 800. Tuttavia, le novità che l’anno scolastico 2024/25 dovrebbe riservare agli oltre 7 milioni di alunni delle scuole di ogni ordine grado sono così tante e corpose che almeno stavolta il bicchiere può essere considerato mezzo pieno.
Prendiamo l’avvio della nuova filiera tecnologico-professionale sulla base del modello “4+2” (cioè quattro di superiori più due di Its Academy), che interesserà all’inizio 172 istituti secondari e che – più avanti – potrebbe diventare la traccia da seguire per l’intera istruzione tecnica. O ancora le nuove linee guida sull’educazione civica che si aprono per la prima volta alle imprese e al lavoro o i fondi aggiuntivi per i corsi d’italiano per gli studenti stranieri. Senza dimenticare i cambiamenti attesi in corso d’anno, come la stretta sul voto in condotta e le sospensioni in chiave anti-bullismo che aspetta l’ok finale della Camera, oppure la possibilità per le famiglie di chiedere la conferma del prof di sostegno in base a un decreto ministeriale in via di emanazione.
Guardando ancora più avanti la speranza è che lo sprint sui tanti cantieri aperti con il Pnrr sia in grado di restituirci a settembre 2025 una scuola finalmente più sicura, meglio attrezzata tecnologicamente e con più docenti giovani in cattedra.
Fonte: Il Sole 24 Ore