Hines investe 2,5 miliardi in Europa nei data center innovativi e di prossimità

Un dibattito aperto, un esito ancora tutto da scoprire. L’irrompere dell’intelligenza artificiale a tutti i livelli della nostra vita quotidiana e lavorativa finora ha riguardato le implicazioni tecnologiche, certo è che la mole di dati necessita di una infrastruttura immobiliare sempre più sofisticata.

La corsa a rendere sostenibili i Data center, sempre più energivori, vede lo sviluppatore americano Hines pronto a scendere in campo. «Quella alla quale stiamo assistendo è una vera e propria rivoluzione industriale – racconta Mario Abbadessa, senior managing director & country head Hines Italy –, che apre nuovi scenari. Anche per il mondo immobiliare. Da un lato abbiamo vissuto un importante rialzo dei tassi di interesse, mai stato così repentino negli ultimi 50 anni, che ha imposto al mercato real estate di cambiare il business e rifasarsi su nuove asset class. Non solo. Dall’altro lato l’avanzata irrefrenabile dell’intelligenza artificiale è un cambiamento epocale e dobbiamo lavorare in questo trend».

Hines ha scelto quindi di considerare i Data center come asset class del futuro. Abbadessa si muove in un’ottica europea, avendo assunto la responsabilità di tale progetto nel Vecchio continente per conto di Hines. «L’obiettivo è di 2,5 miliardi di euro di investimenti in Europa in cinque diversi Data center entro il 2026. Attualmente stiamo lavorando, in partnership con Compass, per realizzare il data center di Noviglio, un investimento di 500 milioni di euro capex incluso – dice -. Sempre nell’area di Milano prevedeiamo altri investimenti per oltre 500 milioni, sempre nel segmento dei Data center». Più in generale l’asset allocation di Hines nei Data center prevede un terzo dei capitali da destinare a Milano, un terzo a Parigi e un terzo in Germania, in questo caso distribuiti però su più città.

«Finora tutte le discussioni hanno riguardato e riguardano la parte tecnica e sociale legata all’intelligenza artificiale – sottolinea Abbadessa -. L’infrastruttura immobiliare, invece, è altrettanto importante. Noi puntiamo a focalizzarci sul settore con il nostro stile, con una perequazione adeguata del consumo del suolo, con lo studio del trattamento delle acque per singolo Data center e, per vincere la sfida legata al sovraccarico della rete elettrica, con l’introduzione di accumulatori per supplire alle carenze e ai cali, che sono il futuro dell’infrastruttura».

Gli investimenti si stanno concentrando dove c’è un maggior consumo di dati, attorno ai grandi centri urbani, un trend non solo italiano. Che rischia, secondo Abbadessa, di creare delle disparità di offerta e quindi di utilizzo nel tempo.

Fonte: Il Sole 24 Ore