H&M punta sull’usato: la nuova collaborazione dell’anno è fatta con le vecchie collezioni

Dopo 20 anni, qualcosa è cambiato. Nell’era del second hand e della consapevolezza dei consumi (e della produzione), per la prima volta dal 2004 H&M ha deciso di far evolvere la sua collezione annuale firmata in collaborazione con un guest designer: nel 2024, infatti, si proporranno in vendita dei capi pre-loved delle collezioni degli anni precedenti.

Tutto iniziò nel 2004, con la prima collaborazione fra H&M e Karl Lagerfeld, allora direttore creativo di Chanel e Fendi: «Il nostro obiettivo era quello di far conoscere il panorama della moda ai clienti di tutto il mondo, mostrando al contempo il nostro legame con un design unico ed originale. Principio che si collega all’etica fondamentale di H&M: la qualità e lacreatività devono essere disponibili per tutti», ha detto Ann Sofie Johansson, Creative Advisor di H&M.

I capi sono stati reperiti grazie alla cooperazione con la piattaforma pre-loved Sellpy e con vintage store di tutto il mondo: «Lavorando con i capi pre-loved, possiamo proporre queste collezioni agli appassionati di moda, dando loro la possibilità di amarle di nuovo, e allo stesso tempo di far conoscere a una nuova generazione i momenti iconici delle collaborazioni di H&M e dei migliori talenti del design mondiale», nota Jörgen Andersson, direttore creativo di H&M.

Nella collezione ci saranno dunque capi di tutti i guest designer di H&M, da Viktor & Rolf a Versace, da Marni a Moschino, da Stella McCartney a Kenzo e Sonia Rykiel, da Giambattista Valli fino a Paco Rabanne, il brand coinvolto nel 2023. I capi pre-loved saranno disponibili, in date differenti, in sette punti vendita al mondo e online. Per l’Italia il lancio è previsto per il 26 ottobre nello store di Milano, sarà preceduto da quelli di Parigi e Londra e seguito da quelli di New York, Barcellona, Stoccolma e Berlino.

Nei primi nove mesi del 2024 le vendite del gruppo svedese (al quale fanno capo anche i marchi Cos, &OtherStories e Arket) sono ammontate a 172,2 miliardi di corone svedesi (pari a circa di euro), in lieve calo rispetto ai 173,3 di un anno prima.

Fonte: Il Sole 24 Ore