Hoekstra, da investitore nei paradisi fiscali a commissario Ue anti-evasione
L’allora Primo ministro Mark Rutte era stato informato durante la formazione del governo nel 2017, si era difeso Hoekstra, che nell’esecutivo era responsabile della lotta contro gli abusi dei paradisi fiscali ed era stato vicepresidente della commissione Finanze del Senato.
Nel 2009, Hoekstra aveva acquistato azioni della Candace Management Limited nelle Isole Vergini britanniche, nei Caraibi, insieme a Tom de Swaan, presidente del consiglio di sorveglianza di Abn Amro, e ad altri dirigenti di spicco della banca olandese.
Le Isole vergini britanniche
Candace era un veicolo attraverso il quale un gruppo di oltre quaranta investitori aveva acquistato azioni di Asilia, una società di safari con circa 900 dipendenti. Hoekstra aveva investito perché era un buon amico di uno dei fondatori. Le Isole vergini sono un paradiso fiscale famoso perché il paese non impone tasse e gli azionisti possono rimanere anonimi. Ma quando i Pandora Papers furono pubblicati, Hoekstra affermò di non aver mai avuto una motivazione fiscale per il suo investimento. E soprattutto di non aver mai saputo che la società fosse domiciliata nel centro offshore dei Caraibi.
Secondo i documenti dei Pandora Papers, Hoekstra aveva acquistato le azioni della Candace nel 2010 e ne aveva rilevate altre anche nel 2013 e nel 2014. Poi nel 2017 ha venduto la sua partecipazione, una settimana prima di diventare ministro e ha devoluto in beneficenza l’utile di 4.800 euro.
In Olanda, Hoekstra ha spesso attaccato l’Italia in nome del rigore finanziario, invocando più tagli e una maggiore austerità per ridurre il debito pubblico italiano. E quando era ministro è tornato sui suoi passi criticando pubblicamente la finanza offshore, dichiarando di appoggiare le proposte dell’Unione europea per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale internazionale e per vietare le società anonime. Quelle stesse che aveva utilizzato anche lui in passato.
Fonte: Il Sole 24 Ore