Honor investe 10 miliardi sull’Ai e punta sui nuovi agenti con Google

Honor investe 10 miliardi sull’Ai e punta sui nuovi agenti con Google

BARCELLONA_ Honor, il brand cinese di smartphone e tecnologia, porta al Mobile World Congress di Barcellona la sua strategia per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il nuovo ceo, James Li, che debutta sul palco catalano, ha illustrato un percorso per i prossimi anni e la cifra che l’azienda vuole investire: 10 miliardi di dollari in 5 anni. Invitando tutta l’industria a collaborare per la nuova generazione di applicazioni.

Il piano si chiama Honor Alpha Plan e guarda al lungo periodo, a una nuova generazione di smartphone e oggetti connessi con l’Ai e le necessità dell’utente al centro. Il primo passo è Honor Ui Agent, un Ai Assistant basato basato su Google Gemini 2.0 e i processori Qualcomm che arriverà sui device nel corso del 2025. Gli Ai Agent sono un trend del 2025: rispetto ai tradizionali chatbot Ai sono capaci di fare più azioni sequenziali, arrivando dalla richiesta dell’utente a una attività completata da una app all’altra.

Nella sorta di demo che è stata mostrata durante il keynote, alla richiesta «prenotami un ristorante di cucina locale a 15 chilometri massimo da qui dopo questo evento» il sistema legge la nostra agenda per capire quando saremo liberi, cerca online qual è la cucina tipica catalana, apre le mappe e cerca entro la distanza indicata un ristorante da prenotare con OpenTable. Poi lo prenota.

«Il nostro agente Ai potrà assolvere diverse funzioni: le prime sono nell’ambito dei servizi, con app come OpenTable o in futuro Uber, poi potrà intervenire su elementi raggiungibili dalle impostazioni, come ad esempio le notifiche, e infine eseguire compiti specifici: intevenire su una foto o riassumere un documento» ha spiegato Eric Fang, Senior Director of Ai Product Planning di Honor in un incontro con un gruppo di giornalisti dopo l’evento.

Viene così rafforzata la partnership con Google, che era presente sul palco, e i suoi servizi. Fang ha spiegato che il lavoro di Honor sul device, in termini di Ai, è soprattutto dedicato a garantire la privacy e l’integrazione dei servizi terzi (ovvero Google in Europa, mentre in Cina è attiva una collaborazione con Deepseek), oltre al lavoro sulla fotografia.

Fonte: Il Sole 24 Ore