Hotel, le strutture luxury cresciute del 40% dal 2018

Più strutture ricettive e meno hotel. Meno alberghi (e meno stanze) a uno, due e tre stelle, mentre crescono a doppia cifra i quattro e i cinque stelle che, da soli, fanno ancora meno di un quarto del mercato. Meno quantità, più qualità ma soprattutto una parcellizzazione dell’ospitalità che restituisce l’esplosione anche dell’offerta extra-alberghiera (cioè appartamenti in affitto breve e B&B). A scattare la fotografia del settore, a partire dal 2018, è un’analisi di World Capital Group, che sarà presentata stamane a Roma.

I numeri

Se dal 2018 le strutture ricettive, in Italia, sono cresciute del 6,2% (pari a 229.531) – comprendendo in questo numero anche residence ed extra-alnerghiero – gli alberghi rappresentano appena il 12,7% (in calo del 2,8 per cento). Tuttavia, se gli hotel di 4 e 5 stelle, insieme, non raggiungono il 25% del totale delle strutture, dal 2018 sono entrambe percentualmente cresciute, rispettivamente, dell’8 e del 32 per cento. Mentre gli hotel a una, due e tre stelle (rispettivamente il 13, 17 e 51% del mercato), in realtà sono diminuiti, del -13, -11 e -2 per cento. Insomma, il mercato dell’hôtellerie, in Italia, sta cambiando rapidamente pelle. Un fenomeno fortemente accentuato dopo la pandemia, che ha dato il “colpo di grazia” a molte realtà datate e a conduzione familiare. Con il ritorno alla normalità, la mancanza di personale in tutti i reparti ha messo sotto pressione le strutture, le aspettative dei clienti sono aumentate, le recensioni influenzano significativamente il flusso, il turismo di lusso è esploso. Contemporaneamente, è partito un rebranding di molte strutture non solo nelle grandi città ma anche nelle località a più elevato appeal turistico. La rigenerazione urbana, poi, ha visto moltiplicarsi i grandi brand dell’hôtellerie, alcune anche al debutto in Italia.

Milano e Roma

La città di Milano ha registrato una crescita rilevante, con un incremento del +63% nel numero di strutture e del +9% nel numero di camere rispetto al 2018. Milano si conferma un polo d’attrazione per gli operatori alberghieri, che detengono il 44% del patrimonio alberghiero, in termini di strutture. Il valore totale degli asset alberghieri nella città ammonta a 8,5 miliardi di euro, di cui 3,1 miliardi di euro nelle mani di operatori alberghieri e 2,8 miliardi ad investitori locali.

Anche Roma evidenzia un trend positivo, con una crescita del +40% nel numero di strutture e un aumento del +1,5% nel numero di camere. La capitale italiana si distingue per la sua attrattività presso gli operatori alberghieri, che detengono oltre il 40% del patrimonio alberghiero, sia in termini di strutture, sia di numero di camere. Il valore del patrimonio immobiliare alberghiero di Roma si attesta a 17,5 miliardi di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore