Hotel Vilòn, un palazzo-rifugio per esteti nel cuore di Roma
Quando è nato senza fare baccano, nel 2019, l’hotel Vilòn era un segreto da svelare solo agli amici cari. Un piccolo albergo, in una zona di Roma centralissima, in una stradina lastricata silenziosa, a due passi dall’affollata via Condotti. All’interno, l’atmosfera di una bella casa con pavimenti in marmo, mobili antichi, comodi divani. E ancora tappeti, quadri, foto d’autore, libri, soprammobili. E se è vero che la cromoterapia funziona, quell’insieme di colori, materiali e pennellate artistiche non può che fare bene all’umore. Umore che migliora ulteriormente quando ci si siede al ristorante Adelaide, nella biblioteca o nel giardino di questa dimora che nel Seicento faceva parte del complesso di Palazzo Borghese.
La cucina di Gabriele Muro è in sintonia con il luogo, semplice ma pensata, tradizionale ma presentata in modo contemporaneo, che sia un risotto al provolone o un Vizietto, il suo famoso microtoast con pescato del giorno, harissa e scarola che sta bene anche con il gin tonic perfetto del bar. Lo stesso stile da esteta eclettico si trova nelle camere, fresche, con boiserie e carte da parati floreali, molte delle quali guardano la facciata cinquecentesca del sontuoso palazzo, o il verde e la fontana scolpita del suo giardino.
Questo piccolo hotel dall’anima gentile e femminile fa parte della collezione Shedir, un gruppo nato nel 2021 e protagonista dell’alta ospitalità romana finalmente rinnovata. Quattro gli hotel dall’identità unica, con il filo conduttore comune dell’arte e del design. Dopo il Vilòn è arrivato il Maalot, un boudoir mondano nella zona pedonale della Fontana di Trevi con un ristorante aperto tutto il giorno. Nell’estate del 2022 ha aperto Umiltà 36, indirizzo più austero e maschile, con un moderno jardin d’hiver, un angolo che richiama lo stile Chinoiserie e un’importante collezione d’arte ispirata agli anni Cinquanta e Sessanta. A primavera del 2023, poi, è stata la volta Palazzo Vilòn, di fianco all’hotel. L’appartamento con quattro suite da affittare insieme si trova in un’ala di Palazzo Borghese che conserva i preziosissimi decori barocchi, compresa la Galleria degli Specchi, giustamente considerata una delle meraviglie di Roma.
Gli arredi moderni sono stati scelti da Giampiero Panepinto, architetto milanese di case signorili a cui è stato affidato anche il progetto di Palazzo Roma, di prossima apertura in un sontuoso edificio ottocentesco, con scalone d’onore, soffitti affrescati, una stanza dedicata alla musica e 39 camere con materiali, boiserie, colori, motivi sempre diversi. In pochi anni il gruppo Shedir, che fa capo all’imprenditore argentino Eduardo Safdie e include il cinque stelle Capri Tiberio Palace nel Golfo di Napoli, è diventato un’affermata realtà, con progetti di sviluppo solo se si trovano strutture che rispettano il pensiero del gruppo. In futuro ci potrebbe essere un Palazzo Venezia, se si riuscirà a individuare un edificio spettacolare sul Canal Grande, e un Maalot Milano nel quartiere Brera. Nulla di concreto per il momento, solo pensieri per spiegare un modus operandi.
Fonte: Il Sole 24 Ore