I capolavori della pubblicità futurista in mostra a Treviso

Azione, vita, velocità, sogno e colore. Mentre le campagne e i centri più piccoli faticano ancora immersi nelle macerie della guerra, Milano e pochi altri centri industriali vedono l’affermarsi di una nuova borghesia che guarda al futuro. E dall’incontro tra industria e futurismo nasce la pubblicità intesa come strategia che catturi l’attenzione del consumatore attraverso stimoli visivi d’impatto e renda il prodotto pubblicizzato unico e riconoscibile.

Immediatezza visiva

Gli artisti sviluppano un loro linguaggio specifico, superano la ricchezza decorativa tipicamente Art Nouveau dell’affiche a favore di un’impostazione che puntava sull’immediatezza visiva, sull’essenzialità delle forme, sulla forza del carattere tipografico, che diventa esso stesso elemento grafico.

Divisa in due momenti, la ricca esposizione della collezione Salce, si sviluppa attraverso i capolavori della grafica italiana degli anni Venti e Trenta in particolare, uno dei periodi più prolifici per il manifesto, presentando gli artisti che si affermano in quel periodo e che più si dedicheranno alla nuova arte nel secondo dopoguerra, evidenziandone i tratti distintivi, le singole vivacità.

Il primo appuntamento, “Forme dell’avanguardia nei manifesti della collezione Salce”, fino al 1 febbraio 2024 vede esposti i manifesti prodotti dal 1915 al 1930, nella prima fase del movimento che trova nella macchina, nell’ideologia industriale, nella velocità il rinnovamento della cultura e della società. Il secondo appuntamento, “Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità” dal 1 marzo al 30 giugno 2024 si concentrerà sulle opere prodotte dal 1930 al 1940, quando il Futurismo, raggiunto l’apice dello sviluppo, si caratterizza nell’aeropittura che, tradotta in campo della grafica, racconta con la vista dall’alto, l’esaltazione del volo e delle imprese aviatorie, avvicinandosi anche al surrealismo.

Fortunato Depero

Tre temi e tre sale attraversano trasversalmente la mostra. La prima sala è dedicata alla figura umana nelle sue trasformazioni e reinterpretazioni. Segue la seconda sala in cui la macroarea tematica comprende la velocità e il movimento.La terza sala ospita la tipologia di manifesti pubblicitari che riguardano vari oggetti e vari aspetti del quotidiano, che forse rispecchiano al meglio le parole di Fortunato Depero, quando afferma che “il cartello è l’immagine simbolica di un prodotto, è la geniale trovata plastica e pittorica per esaltarlo”.“L’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria”, dichiarò Depero nel Il futurismo e l’arte pubblicitaria, del 1931. L’attualità del pensiero è intensa mentre si attraversano le sale di un’esposizione che fa ancora sognare.

Fonte: Il Sole 24 Ore