I grandi progetti spingono i ricavi di Dexelance del 3%

I grandi progetti spingono i ricavi di Dexelance del 3%

La strategia dell’equilibrio si conferma il miglior antidoto agli andamenti ciclici del mercato. Così Dexelance, dopo aver chiuso un 2023 record con ricavi full a quasi 311 milioni di euro (+16,6% sul 2022, compreso il consolidamento delle ultime aziende acquisite) grazie soprattutto alla perfomance della divisione residenziale, è riuscito a crescere anche nel 2024, spinto questa volta dalle società specializzate nel Luxury contract, che viceversa avevano sofferto negli anni post pandemia.

Fatturato a circa 320 milioni di euro

Il gruppo dell’arredamento e design di alta gamma, che comprende 11 società, ha chiuso infatti con un incremento organico del fatturato del 3%, attorno ai 320 milioni di euro. «Siamo molto soddisfatti perché il 2024 non è stato un anno facile per il nostro settore e inoltre cresciamo, a parità di perimetro, rispetto a quello che era stato il nostro anno record, sia come gruppo, sia per la maggior parte delle nostre società – ammette il ceo Andrea Sasso, anticipando i risultati dell’anno, in attesa del bilancio consuntivo che sarà approvato e comunicato nel mese di marzo -. Inoltre, abbiamo avuto un’ottima generazione di cassa, che ci ha permesso di chiudere con cassa netta attiva, quindi con liquidità superiore all’esposizione verso gli istituti bancari».

Il mercato dell’alto di gamma

n anno buono, dunque, nonostante il contesto globale, che ha visto rallentare anche il segmento dell’alto di gamma, diminuito nel 2024 del 2% a livello complessivo, secondo le stime di Bain&Company, segnando il secondo anno consecutivo in discesa, dopo il record del 2022. Per quanto riguarda l’arredo-design, il mercato del lusso avrebbe comunque raggiunto i 51 miliardi di euro, in diminuzione rispetto ai 53 del 2022, ma ben al di dopra dei 38 miliardi del 2019. E per il 2026 le attese sono di un ulteriore incremento verso i 60 miliardi. Per questo il clima resta di fiducia anche se, spiega Sasso, «ci aspettiamo un 2025 ancora di assestamento a livello globale, con un andamento sostanzialmente piatto, ma noi dovremmo comunque confermare una performance superiore alla media di mercato». Sebbene non sia ancora disponibile il dettaglio delle singole società, i brand di Dexelance legati al settore residenziale e al canale retail, che risente maggiormente della domanda stagnante, hanno tenuto, mentre i due marchi attivi nel luxury contract (Cenacchi e Modar) sono cresciuti in modo significativo.

Mercati e progetti

Quanto ai mercati, «Francia e Germania hanno sofferto, come noto, ma è cresciuto quello che per noi è il Paese più importante dopo l’Italia, gli Stati Uniti, che rappresenta il 22% del fatturato del gruppo e che riteniamo crescerà ancora, nonostante le possibili misure protezionistiche annunciate da Trump, che non dovrebbero avere ripercussioni nel nostro posizionamento di mercato», spiega Sasso. Dexelance continua del resto a investire negli Usa: dopo aver aperto gli showroom di Groppi, Gervasoni e Meridiani a New York lo scorso anno, nelle prossime settimane arriveranno anche quelli di Turri, Flexalighting e Axolight.

Anche la Cina, che a livello generale di settore ha segnato una pesante frenata, ha mantenuto per il gruppo una quota stabile, al 4% del fatturato, mentre stanno crescendo i Paesi del Medio Oriente, in particolare gli Emirati (5% dei ricavi) e l’Arabia Saudita (4%).

Fonte: Il Sole 24 Ore