Icaro vola nei non luoghi

Il rosso di un velo sul capo di Zelinda attraversa i settant’anni narrati da Invelle (Italia e Svizzera, 2023, 82’). La si scriva con la maiuscola o con la minuscola, è storia, quella messa in scena quasi solo in bianco e nero dal film d’animazione di Simone Massi e dei suoi cosceneggiatori Luca Briasco, Assunta Ceccarani, Julia Gromskaya e Nello Massi.

Siamo attorno al 1920. In un luogo tra i monti marchigiani, e anzi in un non luogo di sfruttamento e miseria – questo in dialetto significa invelle, non luogo –, la Grande Guerra ha portato altra miseria, cui si sono aggiunte prima l’epidemia di Spagnola e poi le violenze del fascismo nascente. Alla piccola Zelinda tocca di sostituirsi nella cura della famiglia alla madre, morta con «i polmoni pieni di sangue». Ed è il colore del suo sangue che le sboccia sul capo. Insieme con il giallo di un tuorlo d’uovo e il verde di una foglia, il rosso sembra voler prevalere sui grigi e sui neri dei disegni con cui Massi dà movimento ai suoi contadini e braccianti. Vessati e ridotti al silenzio, le loro storie minuscole sono il riflesso dolorante della Storia – di quella storia che amiamo scrivere con la maiuscola,
per lo più con il vantaggio di dimenticarci dei molti che
la soffrono.

Più di vent’anni dopo, nel 1943, quel rosso è ancora acceso, restando sullo sfondo. In primo piano c’è la storia di un’altra bambina, Teresa, figlia di Zelinda. E dopo di lei, nel 1978, emerge quella di suo figlio. Comune a tutte e tre è l’incombere della Storia, prima della dittatura fascista, poi della guerra partigiana e infine del rapimento e dell’assassinio di Moro. Un incombere che grava sul non luogo e sulle sue storie minuscole (e minime) come una somma di fatti lontani.

O come un peso sulle ali di Icaro – il cui mito è evocato da un cuntastorie che ha la voce del bravo Mimmo Cuticchio –, e sul suo desiderio di volare alto sul mare. E Icaro si chiama il nipote di Zelinda, che non ha mai visto il mare e che lo cerca come una promessa di libertà – una promessa già viva nel rosso che, ostinato, interrompe e nega i grigi e i neri dell’invelle.

SSS SS

Fonte: Il Sole 24 Ore