Idrogeno, dei progetti Pnrr finora nessuno è stato costruito

«Di tutti i progetti legati all’idrogeno che in Italia hanno ricevuto fondi Pnrr, a oggi nessuno è stato costruito, tantomeno è operativo. Ricordiamo che i primi bandi sono stati pubblicati nel 2022, ma la maggior parte delle graduatorie sono uscite nel 2023». Stefano Clerici, direttore dell’Osservatorio sul mercato internazionale dell’idrogeno della società di ricerca Agici, fotografa ritardi in uno dei settori considerati chiave per la decarbonizzazione. «Senza contare i rallentamenti legati allo sviluppo delle rinnovabili. In Sardegna ci sono 8 iniziative per 113,3 milioni che rischiano di non vedere autorizzati gli impianti che servono per farle funzionare».

«Oggi, quella dell’idrogeno come vettore energetico rimane un’opzione ancora largamente inesplorata, per via di costi iniziali e operativi molto ingenti che, da una parte, si rivelano insostenibili per gli operatori e, dall’altra, impediscono lo sviluppo di una domanda significativa nelle industrie e nei trasporti, fondamentale per l’avvio di un vero e proprio mercato», aggiunge il coordinatore dell’Osservatorio Francesco Elia.

Progetti in Italia

In Italia si contano oltre 70 progetti per la promozione dell’idrogeno finanziati da fondi strutturali Ue 2021-2027 e 15 iniziative Ipcei per la filiera. Il Pnrr, con sei linee d’investimento per l’idrogeno, per un totale di 2,9 miliardi di euro, vede circa 2 miliardi di risorse già approvate per 145 progetti. Spicca il Nord Italia, con 693 milioni stanziati per 68 progetti, segue il Sud, con 506 milioni per 56, e infine il Centro, con 118 milioni per 20. La restante parte si riferisce a progetti non ancora identificati sul territorio nazionale. Dal totale sono esclusi i 550 milioni dedicati all’hard to abate e i 110 dell’accordo di programma con Enea.

In Europa

Questi numeri dell’Osservatorio sul mercato internazionale dell’idrogeno sono stati presentati al convegno “Il futuro dell’idrogeno: dalle strategie nazionali al mercato globale” organizzato da Agici a Milano. Sul fronte internazionale, lo studio ha preso in analisi oltre 1.900 iniziative legate all’idrogeno, focalizzate sulle diverse fasi di produzione, trasporto e stoccaggio, evidenziando che solo 510 progetti, pari al 27% del totale, risultano in uno stato avanzato (operativi, in costruzione o con final investment decision). In questo quadro globale l’Europa detiene il primo posto con 208 progetti avanzati. Tuttavia i primi sette Paesi Ue per capacità di elettrolisi potranno fornire al 2030, con una produzione stimata pari a 4,8 Mton, meno del 50% del target di produzione interna.

Criticità

Per l’Italia le criticità sono di natura tecnica, normativa ed economica. «Tra queste la mancanza di una strategia nazionale ufficiale, l’assenza di supporto alla domanda, le scadenze fissate al 2026 per il Pnrr: le difficoltà ad avviare i progetti rischiano di farci perdere queste risorse», conclude Clerici.

Fonte: Il Sole 24 Ore