Idrogeno verde prodotto in mezzo al mare: ecco il progetto Saipem per Ravenna
Aggiunge Francesco Balestrino, referente del progetto: «Viste le molte piattaforme in Adriatico, abbiamo pensato di produrre idrogeno direttamente in mare usando gli impianti già esistenti, alcuni dei quali vicini alla chiusura, e le condutture che oggi portano gas».
Riutilizzare le piattaforme
Bisognerà vedere se l’Eni e le altre compagnie presenti in Adriatico hanno anche altri progetti per le istallazioni da dismettere e l’idea va confrontata con i piani di chiusura mineraria degli uffici ministeriali della Transizione ecologica, però vuotati i giacimenti di metano diverse piattaforme potrebbero ospitare elettrolizzatori fra 1 e 2,5 megawatt per produrre idrogeno con la corrente che viene dal vento e dal sole.
A terra verranno costruiti altri cinque elettrolizzatori di grande taglia, 20 megawatt l’uno, in tutto 100 megawatt pari al fabbisogno primario del Comune di Ravenna per gli autobus urbani.
Possibili partner
«Un’altra porzione di idrogeno potrebbe essere messa a disposizione di eventuali partner industriali del distretto energivoro di Ravenna, dove sono già presenti una raffineria, un petrolchimico, e altre industire dedicate alla produzione di gomma e di altri materiali plastici», aggiunge Balestrino della Saipem.
Se con l’elettricità si separano idrogeno e ossigeno che costituiscono l’acqua, l’ossigeno ricavato potrebbe essere fatto gorgogliare in mare per ossigenare le acque adriatiche in associazione con gli allevamenti di pesce. E si può immaginare anche un distributore di idrogeno come carburante aperto alle future auto a idrogeno, come quelle che cominciano a viaggiare in Germania: potrebbe convincere altri turisti tedeschi a scendere in Romagna, sicuri di poter fare il pieno.
Fonte: Il Sole 24 Ore