Il 2023 migliore anno di sempre per i parchi di divertimento

Un anno record, il migliore di sempre per i 250 parchi a tema italiani. Nel 2023 il settore dei parchi di divertimento ha registrato un fatturato di 348 milioni con un aumento dell’11% sull’anno precedente mentre le presenze sono aumentate del 6,4% con poco più di 19,6 milioni di visitatori. È quanto rivela l’ultimo Rapporto Siae che analizza l’andamento economico del comparto che dopo il crollo negli anni della pandemia già nel 2021 ha imboccato la via della ripartenza fino ad arrivare al 2023 quando sono stati superati i valori del 2019. Una conferma della passione degli italiani per i parchi di divertimento. Cresce inoltre la spesa media pro capite che mette a segno un +4,22% sul 2023 che diventa un +30% sul valore 2019 a fronte di un aumento medio dei prezzi del 5%. «Il comparto è particolarmente reattivo con imprenditori che hanno scelto di investire, nonostante la crisi di liquidità dovuta alle chiusure del biennio 2020/2021, in attrazioni innovative, servizi aggiuntivi e, in alcuni casi, nuovi parchi -spiega Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani aderente a Federturismo Confindustria -. Hanno contribuito a mantenere e incrementare il flusso di visitatori, dimostrando una propensione del pubblico a spendere di più per esperienze di qualità. Un trend destinato a proseguire nel triennio 24/27, per il quale sono già stanziati altri 450 milioni di euro di investimenti allo scopo di mantenere alto il livello dell’offerta e renderlo competitivo anche agli occhi della clientela straniera».

Il raggiungimento di questi risultati è stato ottenuto anche grazie all’aumento dei giorni di apertura che nel 2023 hanno segnato un +14% rispetto al 2022 e a un +20% sul 2019. L’allungamento della stagione è stato ottenuto con le aperture autunnali con Halloween, il periodo natalizio e carnevale. Questo sforzo ha riguardato anche i parchi acquatici che hanno creato eventi, spettacoli e servizi legati al benessere. I dati Siae evidenziano come quasi i due terzi delle visite ormai si concentra nel periodo estivo con agosto che vale il 27% del totale. Inoltre i grandi parchi a tema come Gardaland, Caribe Bay, Mirabilandia, Cinecitta World siano diventate delle vere e proprie destinazioni turistiche con importanti ricadute sull’economia locale. Alcuni parchi attraggono oltre il 50% dei visitatori dall’estero, contribuendo significativamente al flusso turistico nazionale e internazionale. Contemporaneamente le strutture minori mantengono un importante ruolo di socializzazione ed intrattenimento su scala locale, contribuendo alla ricchezza del territorio.

Le strutture del Nord Italia dominano il mercato con un volume di incassi da biglietteria di quasi 270 milioni di euro. Leader si conferma nuovamente il Veneto, che registra un quarto delle presenze e oltre 143 milioni di incassi al botteghino; seguono Emilia-Romagna e una Lombardia in crescita. Da segnalare la performance del Centro Italia, in particolare del Lazio, regione che, da sola, registra il 13,8% dei visitatori nazionali, con un più che significativo +30,3% sugli incassi da biglietteria rispetto al 2022. Sostanziale tenuta per Sud e Isole che rappresentano, rispettivamente, l’8,8% e il 5,4% del totale.

«Questi risultati non ci sorprendono e ci collocano a pieno titolo tra i settori trainanti del turismo e dello spettacolo, grazie all’impegno di grandi e piccole imprese che hanno sempre contato sulle proprie risorse, ricevendo pochi sussidi, anche durante il periodo della pandemia – ricorda Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti -. Proprio in seguito ai lockdown, è emerso un rinnovato bisogno di socializzazione da parte del pubblico, che si è accompagnato ad una domanda di esperienze concrete, reali, aggregative a cui il nostro comparto ha saputo rispondere efficacemente. Nel nostro campo, l’intelligenza artificiale e, più in generale, la tecnologia digitale stanno già da tempo contribuendo a perfezionare, migliorare e rendere ancora più complete ed immersive le proposte di intrattenimento, ma non potranno mai sostituirle, perché l’individuo vuole ancora essere il protagonista assoluto del proprio tempo libero»

Fonte: Il Sole 24 Ore