Il 2025 spaziale: nuovi lanci, missioni e sfide tecnologiche dalla Luna a Giove
Uscendo dal nostro vecchio continente vedremo, e lo auguriamo, se l’India nel 2025 raggiungerà America, Cina e Russia, Unione Sovietica, nel ristretto gruppo di nazioni che hanno mandato in orbita astronauti con mezzi sviluppati senza chiedere ad altri, internamente al Paese in parole povere. Il programma di volo umano indiano, Gagnayaan, è in forte ritardo e si spera che questa sia la volta buona per sbloccare la situazione, come promette l’ISRO, l’Agenzia spaziale indiana.
Fortuna alterna invece per le missioni verso la Luna: Artemis, il grande progetto a guida Nasa, ma con decine di Paesi in partenariato fra cui il nostro in prima fila, non vedrà la tanto attesa missione Artemis II, che deve portare quattro astronauti non proprio sulla Luna, ma in un viaggio attorno ad essa, una indispensabile prova generale di dieci giorni fra andata e ritorno. Anche qui il ritardo è evidente e pesante: partirà nel 2026.
L’allunaggio dei privati
Se con le missioni Artemis, che devono riportare in modo stabile l’umanità sulla Luna, siamo in ritardo, con il mondo privato siamo invece in posizione per un anno ruggente: a metà gennaio un razzo Falcon 9 di SpaceX partirà con a bordo due lander lunari: Blue Ghost dell’azienda Firefly e Hakuto-R Mission 2 della giapponese Ispace, che tenteranno di far scendere in sicurezza il proprio lander sulla superficie della Luna, operazione mai riuscita ai privati. A febbraio avremo un tentativo di allunaggio con Im-2 della Intuitive Machines mentre a fine anno farà un secondo tentativo Astrobotic, dopo il fallimento della sua missione nel 2024. Sulla Luna insomma parecchio traffico in quest’anno e a breve sapremo anche quale sarà l’atteggiamento di Trump non appena diventerà Presidente in carica: che cosa succederà a Nasa è difficile da dire ora, ma è bene ricordare che il progetto Artemis fu lanciato proprio da Trump nella precedente presidenza.
Nel campo delle comunicazioni, sempre più importanti sia in campo civile che militare, SpaceX continuerà a distribuire Starlink, aumentando ancora la sua costellazione di migliaia di satelliti in grado di trasmettere Internet ad alta velocità quasi ovunque sulla Terra e pensa di attivare l’attesissimo servizio “direct-to-cell”, che consentirà allo smartphone che abbiamo in tasca di connettersi direttamente con i satelliti Starlink. Insomma, riusciremo a usare il telefono in ogni punto della Terra e verremo anche raggiunti però in modo altrettanto globale.
Amazon, infine, lancerà finalmente la sua costellazione satellitare concorrente di Starlink, chiamata Kuiper, fornendo servizi simili. Saranno portati in orbita dal potente razzo vettore New Glenn, sempre di Amazon, che inizierà il suo servizio nel 2025.
Fonte: Il Sole 24 Ore