Il Bologna ancora fatale all’Inter (che non stacca il Napoli). L’Atalanta batte il Milan e consolida il terzo posto
Lo sappiamo: i sogni son belli ed è giusto provare a realizzarli. Ma diventano guai se come miraggi spariscono a pochi metri dal traguardo. Nel primo caso, se li realizzi, sei il Migliore, e tutti ti magnificheranno come con Inzaghi dopo il Bayern. Nel secondo, come con Ancelotti dopo l’uscita dalla Champions del Real, sarai marchiato come un povero fallito da pensionare rapidamente.
Bologna avanti a tutta
Prima però di continuare a parlare di Inter e Napoli, e del loro faticoso procedere verso il traguardo, è giusto dare al Bologna quello che è del Bologna, al momento quinto a due punti dalla Juventus che stasera affronta il Parma al Tardini. Diciamo la verità: battere l’Inter, pur prosciugata dalla sfida di Champions, non era facile. Perfino il presidente Marotta, che quasi mai si sbottona, l’aveva definita “la partita più importante dell’anno”. Comunque un grosso ostacolo nella corsa allo scudetto. Tanto che lo stesso Inzaghi aveva optato per una formazione quasi identica a quella di mercoledì a San Siro. Battere quindi questa Inter, ancora in adrenalina per la Champions, non è stata una scampagnata. E anche se il il gol è arrivato in extremis, il successo del Bologna è meritato sia per domino sia per occasioni da rete.
A Vincenzo Italiano, dopo la sbandata di sette giorni fa con l’Atalanta, va dato atto di aver rimesso in carreggiata il Bologna. Un Bologna che in casa nel 2025 non ha mai perso (7 successi e 2 pari tra A e coppe). Il contrario dell’Inter che in trasferta, come già a Parma, proprio non brilla. Tra le altre grane, oltre ai vari acciacchi dei suoi, sabato, contro la Roma, Inzaghi non avrà neppure Bastoni e Mkhitaryan, che da diffidati hanno preso un cartellino giallo
I dolori del povero Conte
Il paradosso, anche dopo la caduta dell’Inter, è che Conte continua a lamentarsi della qualunque. Una pentola di fagioli in continua ebollizione per mettere all’angolo De Laurentiis accusato dal tecnico di avere il braccino corto. Dice Conte: “Voglio le armi per non essere massacrato l’anno prossimo. Non voglio mettere il mio fondo schiena per essere abusato. Ho visto sciacallaggio e avvoltoi. Non mi è piaciuto…”.
Che dire? “Pigliate ‘na pastiglia”, gli suggerirebbe Renato Carosone. Vero che il Napoli non ha una rosa lunga e robusta come quella dell’Inter, vero che l’assenza di Kvaratskhelia si è fatta sentire, però è anche vero che il Napoli è l’unica squadra di vertice concentrata solo sul campionato. E se fatica a battere il Monza, ultima tra le ultime, qualche responsabilità ce l’avrà anche il furioso Conte che si lamenta sempre “di non avere i mezzi”. E deve ringraziare Raspadori, entrato nella ripresa, che con un assist al bacio ha permesso a MacTominay di realizzare di testa il suo nono gol in campionato. Conte, considerato un genio a prescindere da quello che dice, dovrebbe anche spiegare perchè un nazionale come Raspadori finisce sempre in panchina. Misteri del calcio
Fonte: Il Sole 24 Ore