Il crollo dei ricavi (e in Borsa) di Moderna dopo la fine dell’era Covid
Sono passati cinque anni e per fortuna non se ne parla quasi più. Ma proprio In questi giorni di gennaio del 2020, in Cina, l’epidemia del Covid fece scattare il primo storico lockdown nella città di Wuhan. Da lì, la pandemia arrivò direttamente in Italia e poi nel resto del mondo con tutti i danni diretti e indiretti che abbiamo conosciuto tutti.
La lenta uscita dal Covid è stata possibile anche e soprattutto grazie alla rapidissima scoperta di vaccini che hanno contenuto il diffondersi della pandemia. Tra le grandi case farmaceutiche globali ci fu un’accanita, e anche interessata, concorrenza a chi per primo poteva vantarsi il titolo di salvatore dell’umanità (con gli evidenti vantaggi economici che ne sarebbero conseguiti). A sorpresa, tra i tanti grandi competitor, uno dei primi vaccini più efficaci (e costosi) contro il Covid fu scoperto e realizzato dalla biotech Usa Moderna, che fino ad allora era un piccolo gruppo a livello globale che improvvisamente si trovò a moltiplicare i ricavi e a vedere esplodere la propria capitalizzazione di Borsa.
Il rally e la caduta
La sequenza del fatturato è stata impressionante. Nel 2020, anno del dilagare del Covid ma senza ancora i vaccini, Moderna realizzò un modesto volume d’affari di 803 milioni di dollari. Con l’arrivo del vaccino, nel 2021 i ricavi di Moderna esplosero del 2200% a 18,47 miliardi di dollari e si mantennero ad altissima quota anche nel 2022 (+4,29% a 19,26 miliardi). Con l’esaurirsi della fase pandemica, già nel 2023 avvenne il primo crollo : -64,5% a 6,8 miliardi.
I dati del 2024 saranno resi noti a metà febbraio ma le stime di consenso degli analisti prevedono un ulteriore calo di oltre il 50% a 3 miliardi. E pochi giorni fa il ceo di Moderna Sthepane Bancel, in occasione della JP Morgan Health Conference, ha preannunciato di attendersi un ulteriore calo del 50% dei ricavi nel 2025 delineando un vago target di ricavi nella fascia tra 1,5 e 2 miliardi.
L’andamento del titolo
Va precisato che Moderna è un gruppo all’avanguardia nella ricerca e non può essere definita una società monoprodotto, ma i dati dimostrano che finora l’esplosione temporanea dei ricavi è da attribuirsi in grandissima parte a un unico prodotto: il vaccino anti-Covid. Con l’esaurirsi dell’emergenza pandemica, dal punto di vista finanziario – malgrado gli extra profitti realizzati nel frattempo – è tornata a essere la piccola media casa farmaceutica che era prima dell’emergenza. E’ già così anche in Borsa dove il titolo – che nel 2020 quotava attorno ai 35 euro per azione – è tornato sui livelli pre Covid. Dieci volte meno del picco di 370 dollari per azione registrato nel 2021.
Fonte: Il Sole 24 Ore