Il Fisco incassa 23 miliardi in più grazie anche alle tasse delle partite Iva

Prosegue la corsa delle entrate tributarie che arrivano a 380,3 miliardi di euro (con 23,3 miliardi in più rispetto al periodo gennaio-agosto 2023), grazie anche alla spinta dell’autoliquidazione ossia delle imposte versate dalle partite Iva. Nei primi 8 mesi dell’anno a volare più di tutte è la regina delle imposte: l’Irpef ha segnato un aumento di 10,786 miliardi (+7,4%) grazie soprattutto all’aumento costante di tutte le tipologie di ritenute. Quelle effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato crescono di oltre il 9% (+5,8 miliardi), poco sotto si ferma l’aumento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (+4,7 miliardi +8,0%), e crescono del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno anche i prelievi Irpef per i lavoratori autonomi (+805 milioni di euro, +9,0%). Come spiega il dipartimento delle Finanze nel bollettino mensile delle entrate tributarie pubblicato lunedì 7 aprile sul sito, l’incremento soprattutto delle ritenute da lavoratore dipendente è stato trainato «dall’effetto combinato dell’aumento del numero di occupati e dell’aumento delle retribuzioni medie». La pubblicazione Istat «Occupati e disoccupati» evidenzia che il numero di occupati in Italia ad agosto 2024 è maggiore di quello del corrispondente mese del 2023 del 2,1 per cento.

La stessa tendenza a crescere emerge anche dall’altra pubblicazione Istat «Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali» il quale indica che a giugno 2024, ultimo dato disponibile, la retribuzione per dipendente privato è cresciuta del 4,2% annuo, mentre quella per dipendente della Pubblica amministrazione dell’1,6 per cento.

I versamenti delle partite Iva

I versamenti in autoliquidazione, solo all’apparenza hanno fatto segnare una diminuzione di 840 milioni di euro (-6,8%), dovuta soprattutto alle scadenze di versamento con maggiorazione e quelle senza maggiorazione gestite differente tra il 2023 e il 2024 e per questo non adatti a un confronto omogeneo dei dati. Infatti, se si guarda al bollettino statistico l’autoliquidazione ha spinto verso l’alto il gettito erariale confermando quanto emerso negli ultimi mesi, ossia incassi più alti anche rispetto alle stesse previsioni del Def di aprile. E comunque la leggerissima flessione dell’Irpef è stata abbondantemente compensata dal versamento dell’acconto e del saldo Ires. Nel complesso, infatti, il bilancio degli otto mesi si attesta a 41,8 miliardi con una crescita di 1,8 miliardi, ossia del 4,6% sullo stesso periodo 2023.

Gli incassi della rottamazione delle cartelle

Buono l’andamento anche della lotta all’evasione e dagli incassi da ruoli influenzati anche dal versamento delle rate della rottamazione. Nei primi otto mesi dell’anno in corso le entrate erariali derivanti da attività di accertamento e controllo sono aumentate di 2,29 miliardi (+31,4%) e questo grazie soprattutto ai controlli sull’Iva e altre imposte indirette che hanno assicurato allo Stato quasi 1,5 miliardi di euro (+40,5%) e il i restanti 848 milioni di euro (+22,7%) sono arrivati dalla rettifica di imposte dirette non versate.

Fonte: Il Sole 24 Ore