Il flop del braccialetto elettronico nella prevenzione dei reati
Celeste Palmieri, uccisa a San Severo (Foggia), il 18 ottobre dal marito, Mario Furio, che poi si è suicidato. Camelia Ion, trovata morta a Civitavecchia la notte tra il 17 ottobre e il 18 ottobre: a ucciderla l’ex compagno Lucian Tuduran. Roua Nabi, ammazzata davanti ai figli dall’ex coniuge Abdelkader Ben Alaya il 24 settembre a Torino. Sono tre donne uccise in neanche un mese, nonostante i loro aggressori, denunciati per maltrattamenti, indossassero il braccialetto elettronico. Anche Hichem Ben Fattoum ha ucciso la moglie, Saida Hammouda il 21 aprile. In quel caso l’uomo avrebbe dovuto avere il braccialetto elettronico ma il dispositivo non gli era ancora stato assegnato. Quanto accaduto negli ultimi mesi ha riacceso i dubbi sull’efficacia e sul malfunzionamento di questi dispositivi.
I falsi allarmi
L’Usmia, il sindacato dei carabinieri, ha parlato di 20mila falsi allarmi. La commissione giustizia del Senato – di cui è presidente Giulia Bongiorno – ha così avviato un’indagine conoscitiva con l’obiettivo di acquisire i dati relativi al numero dei braccialetti elettronici attivi, approfondire il sistema di funzionamento dei dispositivi e individuare le eventuali problematiche, sia sotto il profilo tecnico sia per quanto riguarda gli eventuali malfunzionamenti.
Il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare, a prima firma Valeria Valente, per chiedere chiarezza e interventi immediati. Tra le cause dell’incremento delle criticità, secondo Valente, il cattivo funzionamento, i problemi nella rete e la disponibilità dei dispositivi: «Se non funziona, il ministero può rivedere il contratto di affidamento del servizio. Altro punto essenziale la formazione adeguata del personale per una valutazione immediata del rischio».
I dati in Italia
Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno e aggiornati al mese di settembre, le «manette hi-tech» attualmente attive in Italia sono 10.553 (come risultato di 41.202 attivate e 30.649 disattivate). Di queste, 4662 sono legate a casi di stalking (8632 attivazioni a fronte di 3970 disattivazioni). Erano 5.695 (di cui 1.018 per i reati da codice rosso) il 23 novembre 2023 , prima cioè della nuova legge recante «Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica».
La legge 168 del 2023 ha, infatti, esteso l’ambito di applicazione del braccialetto elettronico, con funzionalità anti-stalking. Il contratto firmato dal ministero dell’Interno con Fastweb prevede l’attivazione di un numero mensile di mille braccialetti, con la capacità di utilizzarne anche il 20% in più per un totale di 1.200, con una tempistica massima per al fornitura di 4 giorni.
Fonte: Il Sole 24 Ore