Il gruppo Davines premia l’agricoltura biologica rigenerativa e l’agroecologia

Il gruppo Davines premia l’agricoltura biologica rigenerativa e l’agroecologia

Il Gruppo Davines – azienda attiva nel settore della cosmetica professionale
con i marchi per l’haircare Davines e per lo skincare [ comfort zone ], certificata B Corp dal 2016 – proroga la data per le candidature alla prima edizione del Premio The Good Farmer Award 2024.

The Good Farmer Award nasce su iniziativa del gruppo in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, autorevole centro studi sulla green economy in Italia. L’iniziativa è la prima in Italia che premia i giovani agricoltori che abbiano già avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. Gli agricoltori under 35, titolari dell’azienda o appartenenti alla famiglia imprenditoriale che la guida, potranno presentare il proprio progetto entro le ore 18:00 del 10 settembre 2024 compilando il modulo sul sito davinesgroup.com.

La candidatura al Premio è gratuita e una Commissione di esperti selezionerà i due progetti più innovativi e avanzati. I due vincitori riceveranno dal gruppo 10.000 euro ciascuno per l’acquisto del materiale e per interventi finalizzati a migliorare e sviluppare le pratiche agroecologiche già avviate. La cerimonia di premiazione si terrà il 27 Novembre 2024 al Davines Group Village di Parma.

Requisiti necessari per accedere al bando sono l’avere ottenuto una certificazione biologica e applicare i principi dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. In particolare gli agricoltori coinvolti e le loro aziende agricole dovranno dimostrare di utilizzare almeno 3 tra le strategie e le pratiche di agricoltura biologica rigenerativa e agroecologia identificate dal bando,tra cui la rotazione colturale, il minimo disturbo del suolo, l’utilizzo di fertilizzanti organici, la coltivazione di alberi associata a campi seminativi o a pascoli, l’uso di colture di copertura come le leguminose e la pacciamatura del terreno (ossia la copertura del terreno con materiale organico come paglia o foglie).

L’obiettivo del Premio è di contribuire alla diffusione di una nuova cultura di produzione agricola,che sostenga la transizione ecologica delle filiere agroalimentari ma non solo. L’agricoltura biologica rigenerativa va oltre il concetto di sostenibilità perché non solo limita gli impatti ambientali negativi generati dall’agricoltura industriale ma è in grado di ripristinare e rigenerare gli ecosistemi danneggiati con pratiche e interventi che sequestrano carbonio dall’atmosfera, riducono l’inquinamento dei suoli e delle acque e contribuiscono alla mitigazione del cambiamento climatico.

Fonte: Il Sole 24 Ore