«Il Lavoro viaggia con noi»: al via da Napoli un tour itinerante in 19 tappe per orientare i giovani al lavoro

Orientare al lavoro i giovani attraverso la formazione per far incontrare la richiesta delle aziende con le loro esigenze e ridurre il mismatch tra chi offre un impiego e chi lo cerca. Anche sensibilizzandoli a temi fondamentali quali, ad esempio, la sicurezza sul lavoro. È questo uno degli obiettivi del tour itinerante “Il Lavoro viaggia con noi”. L’iniziativa viene promossa dalla Fondazione Consulenti per il Lavoro in collaborazione, tra gli altri, con i Consigli provinciali dell’Ordine e dell’Associazione nazionale giovani consulenti del lavoro. È stata presentata oggi, martedì 2 aprile, presso la Camera. Alla presentazione ha partecipato anche il deputato Walter Rizzetto, presidente della Commissione lavoro di Montecitorio.

Un tour lungo l’Italia in 19 tappe: si parte da Napoli, si chiude a Messina

Sono 19 le tappe del tour sul territorio che attraverserà l’Italia. Si parte domani, mercoledì 3 aprile, da Napoli. Appuntamento a Piazza Dante. Il percorso terminerà il 6 maggio a Messina. Il filo che collegherà ogni tappa sarà quello che passa attraverso la sensibilizzazione dei ragazzi ai valori della legalità e della sicurezza sul lavoro. I giovani avranno la possibilità di mettersi alla prova con “GenL”, un videogame ideato dalla categoria nel lontano 2019 per educare e promuovere il lavoro etico cimentandosi in sfide virtuali, che ad oggi hanno coinvolto oltre 140mila studenti.

L’orientamento

I giovani avranno anche la possibilità di conoscere le strade da percorrere per svolgere la professione che risulta di loro interesse. A cominciare dalle informazioni da inserire nel cv, o da come affrontare un colloquio. I ragazzi avranno anche la possibilità di sperimentare “Sorprendo”, una piattaforma tecnologica che li aiuterà a individuare i propri punti di forza e, di conseguenza, l’ambito lavorativo nel quale giocare con maggior possibilità di successo le proprie carte.

De Luca: «Stiamo all’interno di un nuovo modello organizzativo»

Secondo il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine del Consulenti del lavoro «stiamo all’interno di un nuovo modello organizzativo. Non tutte le componenti che operano nel lavoro sono pronte ad affrontare questo cambio culturale». La formazione è uno dei principali terreni in cui si gioca la partita. «In questo nuovo mercato del lavoro occorre ragionare in modo diversa. Oggi le aziende non trovano manodopera perché non la trovano con le caratteristiche che cercano. L’obiettivo è creare nei giovani quell’humus di sicurezza, di formazione che possono creare i presupposti per la creazione di nuovi rapporti di lavoro». Quanto alla sicurezza sul lavoro, «solo l’aspetto repressivo, le sanzioni, non possono bastare a ridurre le morti sul lavoro. Occorre puntare sulla formazione, sulla cultura, fa passare il principio che investire in sicurezza del lavoro non può essere un costo. La maggior parte degli imprenditori italiani sanno che il vero patrimonio dell’azienda sono i lavoratori. Non c’è dubbio che chi c’è chi viola le norme: in questi casi occorre intervenire con la vigilanza, con le sanzioni». Alla base di tutto ci deve essere la considerazione che «il lavoro crea valore». E la formazione è la strada per valorizzare il lavoro.

Silvestri: «Ci sarà un collegamento con le scuole e le università del singolo territorio»

«Abbiamo messo a sistema quello che la categoria ha in pancia, e cioè un ruolo anche sociale in materia di sensibilizzazione dei giovani sulla sicurezza del lavoro», spiega Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione Consulenti per il lavoro. «I giovani che oggi studiano necessitano di essere orientati – aggiunge -. Il mondo giovanile arranca, ha difficoltà ad orientarsi nelle opportunità che il mondo del lavoro offre. La formazione deve essere adeguata agli sbocchi occupazionali. La formazione ora può essere monitorata, con il decreto 48, e quindi orientata nella direzione dei bisogni delle imprese. L’obiettivo dell’iniziativa è fornire uno strumento in oiù ai giovani. Nelle principali piazze italiane c’è un truck, che ci consente di portare il lavoro a conoscenza dei ragazzi. Avremo degli stand all’interno delle singole piazze. Ci sarà un collegamento con le scuole e le università del singolo sito».

Fonte: Il Sole 24 Ore