Il Liceo classico guarda al futuro
Che ruolo sociale, politico e culturale riveste oggi il liceo classico? La domanda non rimane inevasa, per una volta. Due insigni studiose di Letteratura greca, Liana Lomiento e Antonietta Porro, intervistano «ex alunni eccellenti», capaci di brillare in svariati ambiti — dall’economico-giuridico e all’artistico —, anche grazie al «percorso metodologicamente rigoroso» impartito da una scuola superiore d’impronta umanistica.
Ciò che le curatrici vogliono evidenziare in Liceo classico: un futuro per tutti è proprio l’idea di un «nuovo umanesimo»: «Il nostro obiettivo — scrivono nell’introduzione — non è apologetico né propagandistico: come abbiamo più volte ricordato, non è nostra intenzione dimostrare che il liceo classico sia la scuola perfetta. Desideriamo piuttosto che la ricchezza sorprendente delle osservazioni offerte dalle persone intervistate possa costituire sollecitazione per riflessioni ulteriori, da parte degli studenti, delle loro famiglie, degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, di tutti gli interessati a questi temi».
Consapevolezza
Insomma, il liceo classico non ha bisogno di difesa ma di consapevolezza: le sfide di una società sempre più mutevole richiedono la decisa presenza di «educazione al pensiero» tipica della grecità e della latinità. All’interrogativo «consiglierebbe ai giovani una formazione umanistica, e il liceo classico in particolare?», ad esempio, monsignor Delpini risponde (non a caso): «La ragione di questa proposta è la consapevolezza della importanza della conoscenza e del distanziamento critico rispetto alla cultura che ha dato forma alla nostra civiltà. Da questa tradizione culturale, attraverso tribolazioni e molteplici contributi, è stata configurata la visione della persona umana che ereditiamo, la responsabilità per la democrazia e la convivenza civile dei popoli, la relatività delle istituzioni e l’importanza di una visione europea e cosmopolita per la sopravvivenza dell’umanità».
Eredità, tradizione, responsabilità. Ma non solo. «C’è poi un ruolo specifico della traduzione del greco e del latino — suggerisce altresì il fisico Giudo Tonelli — che non solo è fonte di informazione preziosa sul mondo classico, ma è una vera e propria palestra di rigore e di esercizio della logica».
È chiaro, d’altronde: una «preparazione scientifica d’eccellenza» non può fare a meno del liceo classico.
Fonte: Il Sole 24 Ore