Il Maestro con cinque match vinti potrà incassare anche 4,8 milioni
Le aspettative di chi ama il tennis sono altissime: Jannik Sinner esordisce oggi alle 14,30 al PalaAlpitour di Torino contro Stefanos Tsitsipas, già vincitore nel 2019 delle Atp Finals, l’ultimo torneo dell’anno che consacra il Maestro tra i primi otto giocatori del mondo. Qualora il problema al gomito insorto due giorni fa impedisse al greco di scendere in campo, toccherebbe alla riserva di questa edizione, il polacco Hubert Hurkacz.
Sinner è nel girone verde che decreterà due dei quattro semifinalisti e nel quale sono stati sorteggiati anche Novak Djokovic e Holger Rune (si scontreranno stasera, alle 21). Gli altri due semifinalisti emergeranno dal girone rosso, composto da Carlos Alcaraz, Alexander Zverev (si sfidano domani pomeriggio) Daniil Medvedev e Andrey Rublev (domani sera).
In palio un montepremi da capogiro, pari a 15 milioni di dollari (nel 2022 erano 14 milioni e mezzo): il tennista che trionfa senza aver perso neanche un match stacca un assegno da 4.801.500 dollari. Ma anche solo chi parte da riserva (come Sinner nel 2021, quando subentrò all’infortunato Matteo Berrettini… sembra passato un secolo!) non lo fa invano: porta a casa 152.500 dollari. La vittoria in ciascuna delle tre partite dei gironi vale 390mila dollari, quella in semifinale 1.105.000 dollari, quella in finale 2.201.000 dollari. Oltre ai premi, in palio c’è l’accumulo di punti, molto ambiti per la classifica: il campione imbattuto ne intasca 1500, chi vince la finale 500, i semifinalisti 400.
Il tennista italiano, numero 4 del mondo, ha curato nei dettagli la preparazione per le Finals, come dimostra anche la decisione di ritirarsi dal Masters di Parigi rinunciando agli ottavi, in polemica per gli orari proibitivi dettati dal calendario di Bercy: la volontà di preservare lo stato fisico, proprio in vista di Torino, ha prevalso su tutto. Prima ancora c’erano stati i successi a Pechino e Vienna, entrambi contro Medvedev, che hanno segnato un salto di qualità, fisica e mentale. Un epilogo di stagione che legittima l’idea di un approdo almeno alle semifinali, e poi chissà… sognare è lecito, al match decisivo lo attenderebbe con ogni probabilità Nole. Certo, tutti hanno da dire la loro, Rune ha bisogno di risalire la china – processo in parte cominciato da quando lo allena Boris Becker – dopo i risultati opachi degli ultimi mesi. Dall’altra parte, se Alcaraz e Medvedev sono favoriti, Rublev è parso in forma a Parigi e Zverev è motivato a completare definitivamente il recupero dopo l’infortunio alla caviglia. Il campione uscente Djokovic, infine, punta a vincere per battere l’ennesimo record, dopo aver mancato per un soffio, quest’anno, il Grande Slam (Alcaraz gli ha strappato il trofeo a Wimbledon): con la settima vittoria da Maestro supererebbe Federer, che si era fermato a sei.
Il torneo, per il penultimo anno di scena a Torino, promette dunque grande spettacolo. Sinner avrà il tifo dalla sua: trionfare in casa a 22 anni, dopo i dieci titoli conquistati in giro per il mondo (tra cui il primo Masters 1000 a Toronto), per giunta da Maestro, sarebbe indimenticabile.
Fonte: Il Sole 24 Ore