Il mattone europeo festeggia e punta a 280 miliardi di investimenti
La previsione per la Germania è che a fine 2021 il fatturato immobiliare toccherà i 265 miliardi di euro, superando anche il valore registrato nel 2019, ovvero prima della pandemia. Anche la Francia vede il suo fatturato crescere del 9,4% e tornare vicino ai livelli del 2019, mentre per la Spagna il valore previsto a fine di quest’anno, 94 miliardi di euro, è vicino al fatturato generato nel 2018.
Per l’Italia, dopo un calo del 12% circa nel 2020, il balzo in avanti sarà di quasi nove punti percentuali, portando il fatturato globale a oltre 123 miliardi di euro. In Inghilterra, nonostante le incertezze ancora legate alla Brexit, il 2021 è stato un anno decisamente positivo. Il fatturato totale ha visto un incremento del 12,3%, per un totale di quasi 126 miliardi di euro: a trainare le performance, la rinnovata vivacità del comparto residenziale, oltre a quelli della logistica e del terziario.
Gli uffici
Guardando ai mercati immobiliari terziari dei principali Paesi, precisa l’Outlook, la previsione è che il 2021 si andrà a chiudere con prezzi ancora in leggero calo rispetto all’anno precedente. La domanda di spazi per uffici nel 2020 aveva registrato per la prima volta, dopo la crisi del 2008, un trend negativo in tutte le principali capitali d’Europa. I tassi di assorbimento che si stanno registrando fanno prevedere che già alla fine del 2021 la domanda sarà nuovamente positiva. Basti citare l’incremento di Barcellona (59% in più rispetto al 2020), Parigi (50%) e Londra (30%).
Il tasso di vacancy nel 2021, a livello europeo, si attesterà intorno all’8%, con un piccolo incremento rispetto al 7,2% del 2020. Le capitali tedesche come Berlino (3,2%) e Stoccarda (3,3%) restano le città con il tasso di uffici in offerta più basso di tutto il continente, mentre in questo momento le città con l’offerta maggiore sono Varsavia (12,5%), Bucarest (11,3%), Helsinki (13%), Manchester (16%) e il quartiere parigino della Défense (15%).
Il retail
Il comparto retail è stato quello che ha sofferto di più, insieme al segmento dell’hotellerie, dall’avvento della pandemia ma, nonostante le drammatiche sfide affrontate da tutto il comparto della vendita al dettaglio, ci sono valide ragioni per essere cautamente ottimisti, secondo l’Outlook. I vari lockdown che tutti i Paesi hanno dovuto imporre, alla fine sono stati sinonimo di uno spostamento della domanda dei consumi delle famiglie verso le realtà commerciali più vicine alla propria residenza.
Fonte: Il Sole 24 Ore