Il mercato dell’arte si è “ristretto”

All’inizio dell’anno quando Arteconomy24 cercava di delineare insieme agli esperti del mercato dell’arte quali sarebbero state le attese per il 2024, emergeva un’istantanea non troppo rassicurante. Il 2024 si portava in eredità un mercato nel quale, dopo due anni di euforia era prevalsa una certa calma e ponderazione da parte dei collezionisti nel concludere gli affari. In sintesi il mercato dell’arte era tornato su livelli di prezzi più sostenibili, come dichiarato dagli esperti e, in alcune aree geografiche erano addirittura inferiori al 2021, in particolare Usa e APAC (Asia Pacifico).

Due erano le tendenze attese all’inizio del 2024: un trend con un andamento laterale, confermando il livello dei prezzi raggiunto a fine 2023, o il proseguimento del ridimensionamento verso valori in deciso calo. La realtà mostra che nel primo semestre 2024 abbiamo assistito ad un continuo calo e ad un deciso raffreddamento anche per quei collectible più richiesti, del segmento del lusso, che aveva trainato i volumi d’affari nel recente passato, e nelle aree geografiche più promettenti (Asia Pacifico) dove sono stati fatti ingenti investimenti da parte delle case d’asta per l’apertura delle nuove sedi e di alcune gallerie.

In sostanza, l’indebolimento della spesa nel settore del lusso in Cina insieme alla domanda di opere d’arte hanno colpito sia Sotheby’s che la storica rivale Christie’s.

Le due rivali delle aste

I risultati delle due grandi rivali Christie’s e Sotheby’s hanno registrato volumi d’affari in deciso calo. Per Sotheby’s il crollo dei volumi d’affari delle aste è stato del 25% segno di un marcato indebolimento del mercato. Lo scorso maggio una delle aste più importanti di Sotheby’s è stata al di sotto delle aspettative quando l’offerta per un ritratto di Francis Bacon del suo amante George Dyer non ha raggiunto la soglia minima della stima di 30 milioni di dollari.

Il bilancio di Sotheby’s

Secondo quanto indicato dalla stampa estera nei primi sei mesi del 2024, Sotheby’s ha registrato un fatturato di 558,5 milioni di dollari, con un calo del 22% rispetto ai 712,3 milioni di dollari evidenziati nello stesso periodo dell’anno precedente. I risultati riguardano l’attività principale di Sotheby’s nel settore delle aste e non includono i guadagni generati da altri rami della holding BidFair, come la divisione di servizi finanziari che concede prestiti ai collezionisti d’arte. Ma ancora più pesante, nella prima metà del 2024, il crollo dell’Ebitda (utili prima degli interessi, delle tasse, del deprezzamento e dell’ammortamento) dell’88% a soli 18,1 milioni di dollari Anche dopo aver eliminato ulteriori costi – come le indennità di licenziamento e le transazioni legali – da questa misura degli utili, l’Ebitda rettificato di Sotheby’s è sceso del 60% a 67,4 milioni di dollari.

Fonte: Il Sole 24 Ore