Il Ministero della Cultura a caccia di 75 profili ad elevata professionalità
Un concorso pubblico che punta a rinforzare le competenze tecniche del Ministero della Cultura, la necessità di rimpolpare la struttura centrale e periferica del dicastero è nota da tempo, anche per un lento ma inesorabile invecchiamento del personale. Ora si procede a un bando pubblico, per titoli ed esami, curato dal Dipartimento della funzione pubblica e dalla Commissione RIPAM, che assumerà 75 unità di personale non dirigenziale, a tempo pieno e indeterminato dalle elevate professionalità con profilo specialistico. Le assunzioni nella cosiddetta “quarta area” individuata con l’ultimo CCNL Funzioni centrali per dipendenti altamente qualificati dovranno rispondere a profili così ripartiti:
– 17 unità appartenenti alla famiglia professionale dei sistemi statistico-informativi, di cui 15 con competenze informatiche e 2 con competenze statistiche;
– 13 unità appartenenti alla famiglia professionale tecnico-scientifica per la tutela del patrimonio culturale di cui: 3 unità con competenze in biologia, 4 con competenze in chimica, 3 con competenze in fisica, 3 con competenze in geologia;
– 35 unità appartenenti alla famiglia professionale tecnico-specialistica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, secondo la seguente suddivisione: 10 unità con competenze in architettura, 5 con competenze in restauro, 20 con competenze in ingegneria;
– 10 unità appartenenti alla famiglia professionale amministrativa e gestionale e con competenze in ingegneria gestionale.
Il Ministero della Cultura avvia per primo le procedure per l’assunzione di questi nuovi profili professionali, previsti dal decreto-legge n. 80 del 2021. L’autorizzazione e le risorse erano state messe a disposizione, per iniziativa del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, con il decreto legge n. 75 del 2023.
I profili mancanti
Dalla recente ricerca di scenario condotta da Mu.SA, Melting Pro e Symbola riferita in particolare alle competenze digitali riferite alla digitalizzazione del patrimonio e al coinvolgimento dei pubblici emergeva che due sono le figure strategiche su cui vanno focalizzati gli investimenti: al fianco del Online Cultural Community Manager, responsabile della strategia di comunicazione del museo e della gestione della relazione con i pubblici online, si avverte l’esigenza di una figura di raccordo il Digital strategy manager, una sorta di mediatore tecnologico in grado di costruire un dialogo proficuo tra le realtà museali e il mondo della tecnologia promuovendone l’innovazione. Competenze trasversali e multidisciplinarietà saranno le chiavi che decreteranno lo sviluppo delle strutture museali. E in tema di sostenibilità economica, le professione necessarie sono fundraiser, analisti di mercato, esperti di progettazione e monitoraggio finanziario e city cultural manager, di cui però nel bando per super funzionari esperti non vi è traccia. Saranno tutte professioni da formare sul campo.
Interpello per altre 25 risorse
Ulteriori 25 risorse in possesso dei requisiti previsti per le elevate professionalità saranno reclutate attraverso un interpello interno al Ministero della Cultura. “I musei statali e tutto il Ministero della Cultura hanno bisogno di elevate professionalità, figure di alto profilo che purtroppo la Pubblica amministrazione in passato ha fatto fatica ad attrarre. Negli ultimi anni, molti professionisti vincitori di concorso non hanno accettato l’immissione nei ruoli dell’amministrazione per una retribuzione e un inquadramento non sempre adeguati rispetto alle responsabilità e ai nuovi obiettivi che questa amministrazione si è prefissata di raggiungere. È un problema serio che stiamo cercando di risolvere, anche offrendo una grande opportunità ai professionisti del settore. Questo è un altro momento significativo del nostro impegno per immettere energie e competenze nuove grazie alle quali affronteremo al meglio le sfide ambiziose che ci attendono”, ha dichiarato il Ministro Gennaro Sangiuliano.
Per partecipare al concorso vi sarà un’eventuale prova preselettiva (se il numero delle domande sarà superiore a 10 volte il numero dei posti messi a concorso per ciascuno dei codici concorso), una prova scritta e una orale. Tra i requisiti di partecipazione, oltre ai titoli accademici specifici, è richiesta anche un’esperienza professionale triennale nell’ambito lavorativo pubblico o privato relativo a ciascun profilo.
Le domande di partecipazione possono essere presentate fino alle ore 23.59 di mercoledì 26 giugno 2024, compilando il format di candidatura su inPA, previa registrazione sullo stesso Portale.
Fonte: Il Sole 24 Ore