Il muro dei broadcaster a Netflix & co: nelle Tv l’icona per il digitale terrestre

Un’icona che dovrà apparire all’interno della prima schermate delle smart Tv e che per questo motivo dovrà essere implementata dai produttori. E che sarà evidenziata quel tanto che basta per metterla alla pari con quelle dei giganti dello streaming e dalle piattaforme web, arrivati a minacciare la Tv tradizionale fin dentro gli apparecchi, con le smart Tv che già alla prima schermata rischiano di smistare gli utenti lontano dai canali tradizionali.

Icona obbligatoria

A stabilirlo è un regolamento approvato da Agcom – con voto contrario della commissaria Elisa Giomi – e di cui dà notizia la stessa Autorità. La delibera è in via di pubblicazione ma è la stessa nota dell’Agcom che spiega come questa icona dovrà essere «a disposizione degli utenti sulle home page di tutti i dispositivi idonei alla ricezione dei contenuti trasmessi su tale piattaforma; di dimensioni non inferiori a quelle delle altre icone o degli altri riquadri presenti nella porzione di schermo in cui è posizionata; identica su tutti i dispositivi e tutte le interfacce utente elaborate al fine di consentirne la chiara e immediata visibilità».

La «prominence»

Non un fulmine a ciel sereno. Sul tema della prominence – la necessità di garantire un accesso alle tv tradizionali, il cui business è messo a rischio dai telecomandi, senza più numeri e dalle prime schermate, con tanto di rimando alle app – il dibattito è avviato da tempo. E nello specifico dell’icona c’è tutto un lavoro che affonda le sue radici nel Testo unico dei servizi media audiovisivi rivisto con delibera n. 294/23/CONS e nel successivo tavolo tecnico «istituito ad hoc, al quale hanno partecipato le associazioni dei broadcaster e dei costruttori di apparati che hanno progressivamente avvicinato le rispettive posizioni, consentendo all’autorità di pervenire a soluzioni il più possibile condivise».

L’obbligo per i produttori Tv

A questo punto a giugno del prossimo anno – vale a dire un anno dopo la conclusione del tavolo tecnico – scatterà l’obbligo per gli apparecchi televisivi di nuova produzione ma anche per quelli già in commercio.

«In uno scenario – spiega ancora Agcom nella sua nota – in cui le modalità di presentazione dei contenuti sulle interfacce utente, dando un diverso rilievo ai differenti contenuti presentati o limitando le possibilità di personalizzazione, sono in grado di influenzare, se non di indirizzare le scelte degli utenti, l’adozione del provvedimento costituisce una tappa importante nel percorso dell’Autorità volto a garantire, nel rispetto della libertà di scelta degli utenti, adeguato rilievo a quei contenuti informativi, politici, educativi, scientifici, ma anche di intrattenimento, rilevanti ai fini della costruzione della coscienza collettiva e della formazione dell’opinione pubblica».

Fonte: Il Sole 24 Ore