Il notaio che non riconosce il figlio naturale lo risarcisce per danno patrimoniale
Il notaio che non riconosce il figlio naturale, corre il rischio di dover versare, oltre al mantenimento, un sostanzioso risarcimento per avergli impedito, a causa dell’assenza di mezzi economici adeguati, di raggiungere uno status professionale e sociale corrispondente a quello paterno. La Cassazione (sentenza 9255) accoglie il ricorso contro il no dei giudici di merito al danno patrimoniale, in favore del ragazzo, riconosciuto solo dopo una battaglia giudiziaria.
Il mancato supporto economico
La Corte di merito aveva fissato un mantenimento di 1.000 euro al mese ma negato i danni patrimoniali, legandoli impropriamente, al danno biologico lamentato dal ricorrente che soffriva di disturbo bipolare, a suo avviso come conseguenza dell’assenza della figura paterna. Per il Tribunale, come per la Corte territoriale, non esisteva una prova del nesso tra la sindrome schizofrenica e il mancato riconoscimento. Una decisione che la Cassazione considera fuori “fuoco”. La richiesta del danno patrimoniale non era, infatti, legata alla patologia che poteva in caso solo incidere sulla quantificazione del danno, ma al mancato apporto finanziario paterno.
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Ricorso rinviato alla Corte d’Appello
Disponibilità economiche che la madre, con la quale il ricorrente era vissuto, non aveva, e che avrebbero consentito al ragazzo di accedere a corsi di studi adeguati ad aprirgli la strada a standard di vita corrispondenti a quelli paterni, sia dal punto di vista professionale sia sociale. Per la Suprema corte il ricorso è fondato e il verdetto è rinviato alla Corte d’Appello per un nuovo giudizio.
Fonte: Il Sole 24 Ore