Il premio Strega a Donatella Di Pierantonio

Con un romanzo dedicato «a tutte le sopravvissute», L’età fragile (Einaudi), Donatella Di Pierantonio ha vinto il Premio Strega 2024. «Mi impegno a usare la notorietà che il premio conferisce in difesa di diritti per cui la mia generazione ha molto lottato e che oggi non sono più scontati» ha affermato la scrittrice nel ricevere il riconoscimento nella storica sede romana di Villa Giulia.

Di Pierantonio è aggiudicata 189 voti su 644 espressi (pari all’92% degli aventi diritto). Seguono Dario Voltolini autore di Invernale (La nave di Teseo), con 143 voti; Chiara Valerio che con Chi dice e chi tace (Sellerio) ha ricevuto 138 voti; Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori), cui sono andati 83 voti; Paolo Di Paolo, il cui Romanzo senza umani (Feltrinelli) ha ottenuto 66 voti e infine Tommaso Giartosio: Autobiogrammatica (minimum fax) ha raggiunto 25 preferenze.

In L’età fragile una figlia che aveva solo desiderato andarsene dal paesino abruzzese in cui era cresciuta torna a casa per un soffio, con l’ultimo treno prima del lockdown del 2020. Si chiude in camera e parla a stento. Di tornare nella Milano che tanto aveva sognato non ne vuole più sapere, di continuare gli studi universitari nemmeno, ma non spiega perché. Mentre cerca di indovinare cosa le sia successo, la madre si trova a fare i conti con un fatto tremendo accaduto quando era una ragazza e che aveva cercato di dimenticare. Nella comune esperienza di una violenza le due donne si trovano legate, ma non unite. Solo la lotta, in questo caso in difesa della natura, ripristinerà tra loro una fragile intesa.

Parla del trauma e della capacità di questo di creare uno scollamento, un decentramento, una dolorosa e annichilente distanza con il mondo anche il secondo romanzo classificato: Invernale di Dario Voltolini. Racconta di quando il sangue di suo padre, macellaio, si è mescolato «a quello freddo della bestia» che stava facendo a pezzi. Dell’urlo che ha fatto tacere e del dolore che gli è restato dentro.

Una violenza è anche il peso che ha fatto deviare l’esistenza di Vittoria, donna magnetica e misteriosa che un giorno si è stabilita – con una ragazza che avrebbe potuto essere sua figlia ma che non lo era – a Scauri, la frazione in provincia di Latina dove è nata Chiara Valerio. Chi dice e chi tace si apre con la sua morte. È solo in questo momento che Lea, la protagonista, si rende conto che non solo sapeva poco di questa persona che conosceva da vent’anni, ma che quel poco che sapeva era sbagliato. Il tentativo di capire chi era Vittoria, donna cui lei, le viene detto, piaceva molto, diventa un interessante percorso alla scoperta di sé, o meglio, delle nostre molteplici e anche confliggenti identità.

Fonte: Il Sole 24 Ore