Il risparmio e le disparità di genere
Oggi è la centesimagiornata del risparmio. L’Italia formica continua la sua parsimoniosa performance invidiata in Europa dove siamo ai primi posti. Ci sono 5mila miliardi di risparmi in Italia, ben un terzo è fermo nei conti correnti. E sono fondi distribuiti non in modo omogeneo tra Nord e Sud e anche tra le generazioni dove quelle over 60 hanno una ben maggiore capacità di accumulo rispetto a quella under 35.
Il 46% delle famiglie italiane risparmia (un leggero calo dal 48% del 2023); ma la pura e semplice liquidità (il denaro sotto il materasso) pesa ancora per oltre 500 miliardi ed è in crescita; solo un terzo delle famiglie investe i propri spoldi in strumenti finanziari e per lo più ritiene di avere meno possibilità di quante non ne abbia avute la generazione dei genitori.
Manca ancora, nel complesso, la consapevolezza del ruolo del risparmio e manca la cultura finanziaria. Eppure, il flusso annuo di risparmio privato supera oggi i 400 miliardi, un quinto del reddito nazionale. Solo parte di esso, tuttavia, finanzia gli investimenti in Italia, ha detto il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta.
Un dato colpisce più di ogni altro: una donna su tre non ha un conto corrente intestato a suo nome e se a questo aggiungiamo un gap salariale di quasi il 30% medio dobbiamo concludere che c’è molto lavoro da fare per avere una parità di genere sul punto.
Fonte: Il Sole 24 Ore