Il ritardometro, così la burocrazia frena le rinnovabili

Il ritardometro, così la burocrazia frena le rinnovabili

Valori obiettivo riduzione emissioni, entro l’8 ottobre 2013

Secondo l’articolo 8 comma 9 del Decreto ministeriale 6 luglio 2012, Enea e CTI avrebbero dovuto predisporre una procedura, approvata in seguito dal Mipaaf, che definisse i valori obiettivo di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, necessaria per poter accedere al premio stabilito dall’art. 8 comma 6 lettera a) dello stesso Decreto.

Decreto ministeriale Controlli-bis, entro il gennaio 2018

L’assenza del nuovo Decreto, che aggiorni la disciplina del precedente Decreto del 31 gennaio 2014 alla luce delle modifiche intervenute sull’articolo 42, genera gravi ingiustizie per gli operatori.

È il Decreto previsto dall’articolo 42 comma 5 e comma 6 del Dlgs 28/2011 con cui il Governo definisce le regole e le modalità con cui il GSE effettua i controlli sugli impianti rinnovabili che accedono agli incentivi e applica sanzioni in caso di violazioni.

Piattaforma per contratti (Ppa), entro il 10 agosto 2019

L’assenza di questo strumento non consente la crescita del mercato dei Ppa, uno strumento chiave per la diffusione dell’energia rinnovabile e il raggiungimento del target Green Deal 2030.
Il Governo nel DM FER1, art. 18, ha previsto la realizzazione di una piattaforma di mercato per la negoziazione dei Power Purchase Agreement (Ppa), i contratti a lungo termine per la compra vendita di energia rinnovabile.
Il Gme ha svolto nei tempi la consultazione pubblica ma non ha mai realizzato la Piattaforma né rese note le ragioni.

Decreto ministeriale Fer/2, entro il 10 agosto 2019

L’assenza del decreto è un grave freno all’innovazione perché manca un quadro chiaro e certo per favorire gli investimenti delle imprese.
È il decreto con cui il Governo avrebbe dovuto completare il quadro dei regimi di sostegno alle energie rinnovabili.

Fonte: Il Sole 24 Ore