Il Salone del Mobile cambia volto, tra intelligenza artificiale e neuroscienze
Gli occhi di tutti sono puntati sui visitatori dalla Cina che, per la prima volta dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19, possono tornare a popolare i corridoi e gli stand del Salone del Mobile di Milano, che aprirà martedì 16 aprile in Fiera Milano a Rho e proseguirà fino al 21 aprile, con circa 1.950 espositori (di cui 600 designer del Salone Satellite) per il 33% esteri. Ma nel frattempo è cambiato il mondo e chissà se – come nell’apparentemente lontanissimo 2019 – i cinesi saranno ancora la rappresentanza estera più numerosa alla manifestazione, o lasceranno il passo a buyer di altri Paesi che, in questi anni, diventati sempre più importanti per il settore italiano dell’arredamento.
L’India, ad esempio, su cui sempre più aziende stanno investendo per cercare partner commerciali, che rappresenta ancora una fetta piccola di export ma in forte crescita. Come gli Emirati Arabi Uniti, saliti nel 2023 al nono posto nella classifica dei mercati di destinazione dei mobili italiani, secondo i dati elaborati dal centro studi FederlegnoArredo, mentre usciva la Russia, in forte dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le successive sanzioni.
I nuovi format del Salone
È cambiato il mondo ed è cambiato anche il Salone. lo ha spiegato bene la presidente Maria Porro, ricordando che nel Dna di questo settore industriale, e dunque della manifestazione che lo rappresenta, c’è proprio l’attitudine al cambiamento e all’innovazione. E così il Salone, dopo l’edizione speciale del 2021 e quella di transizione del 2022, dallo scorso anno ha cambiato rotta, per rendere più attrattiva e coinvolgente l’esperienza dei visitatori: nuovo layout affidato allo studio Lombardini22 (che quest’anno rivoluzione le biennali dedicate a Cucina e Bagno), progettato anche grazie all’utilizzo delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale; disposizione su un unico livello per agevolare i flussi; aree relax e punti di incontro; un programma di eventi culturali sempre più ricco; una grande attenzione verso i giovani designer e le giovani imprese; un’interazione sempre maggiore con la città.
I numeri della manifestazione
Quest’anno il Salone riempirà oltre 174.457 mq di superficie netta espositiva con le sue diverse manifestazioni: il Salone Internazionale del Mobile, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Workplace3.0, e l’evento S.Project, che insieme contano 1.060 espositori (di cui 31% esteri) su 129.209 mq. EuroCucina, assieme alla sua costola dedciata alle tecnologie ( FTK, Technology For the Kitchen) vedrà 105 espositori (di cui 30% esteri) su 23.807 mq, mentre il Salone Internazionale del Bagno avrà 185 espositori (di cui 27% esteri) su oltre 17.941,5 mq. Una menzione speciale, quest’anno, va al SaloneSatellite, che compie 25 anni e proporrà i lavori di 600 designer under 35 e neo-laureati di scuole internazionali di design su una superficie di 3.500 mq.
Congiuntura: un 2023 in frenata
L’attesa delle imprese è tanta: non è stato un anno facile, il 2023, ma molti imprenditori sperano che il 2024 segni, se non ancora una rinnovata crescita, quantomeno una stabilità. Secondo i dati consuntivi di FederlegnoArredo sul 2023, il macrosistema arredamento è riuscito a contenere la frenata (-3,8%) rispetto alla filiera nel suo complesso (-7,8%), su cui ha inciso il forte calo del sistema legno -10,5%). Con 27,8 miliardi di euro complessivi, l’industria del mobile ha ridotto le vendite rispetto al 2022, ma rimane ancora ampiamente sopra i livelli 2019, con un andamento simile per il mercato interno (-3,7%, a quota 13,1 miliardi) e per l’export (-3,8%), che rappresenta il 53% del totale, con 14,7 miliardi di euro. Si mantiene sui livelli dell’anno precedente (+0,1%) il saldo commerciale, per un valore complessivo di oltre 9,7 miliardi di euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore