Il Salone del Mobile di Milano batte la crisi, con oltre 2mila espositori
Sold Out. Con 2mila espositori da 37 Paesi, anche quest’anno il Salone del Mobile di Milano fa registrare il tutto esaurito negli oltre 169mila metri quadrati di superficie espositiva messi a disposizione nel polo di Fiera Milano a Rho, dall’8 al 13 aprile prossimi. In sé non sarebbe nemmeno una notizia – il Salone del Mobile è sempre sold out, con liste di attesa lunghissime – ma lo diventa in una fase congiunturale come quella attuale, in cui la crisi della domanda a livello globale, unita alle tensioni geopolitiche e commerciali in Paesi chiave per l’export italiano, sta colpendo duramente la manifattura italiana ed europea, e la filiera del legno-arredo non fa eccezione, sebbene i dati preconsuntivi 2024 elaborati dal centro studi di Federlegno-Arredo dimostrino una tenuta maggiore di questo comparto (in particolare del mobiel) rispetto ad altri settori del made in Italy.
Il fatturato della filiera nel 2024
Lo scorso anno il fatturato alla produzione è stato di 51,6 miliardi di euro, in flessione del 3,1% rispetto a 2023, con il mercato interno (che rappresenta oltre il 60% del giro d’affari complessivo) in maggiore difficoltà (-3,5%), soprattutto a causa del depotenziamento degli incentivi fiscali legati alle abitazioni. L’export, che genera il 38% del fatturato della filiera, ha segnato invece contenuto il calo al 2,3%, permettendo di raggioungere un saldo commerciale della filiera di tutto rispetto (8 miliardi di euro), sebbene in diminuzione rispetto agli 8,4 miliardi del 2023.
Il sistema arredamento si difende anche meglio e, con circa 27,5 miliardi di euro di fatturato, contiene la flessione a un -2,5% rispetto al 2023, con l’export in calo del 2,1% (a 14,3 miliardi di euro) e il mercato italiano del 2,8%. Il saldo commerciale si attesta sui 9,2 miliardi di euro, contro i 9,6 del 2023.
Più che mai in momenti come questo il Salone del Mobile si conferma uno strumento di business strategico per le aziende del settore, dicono la presidente del Salone, Maria Porro, e il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin. Lo dimostra il ritorno o il debutto di molti brand, 148, ma anche l’aumento di espositori esteri (il 38%), che dimostra il valore internazionale di questa manifestazione e il suo essere ancora – nonostante la crescente agguerrita concorrenza – l’evento espositivo di riferimento per la comunità del design a livello globale. Sebbene si doveroso evidenziare che quest’anno non saranno poche le assenze anche di peso dal Salone, con brand importanti (da Cassina a Molteni&C, da B&B Italia a Giorgetti) che hanno deciso di esporre le nuove collezioni nei propri showroom in città, nel cui sviluppo hanno investito molto negli ultimi anni.
Un Salone in continua evoluzione
«Un risultato che esprime un impegno costante nel miglioramento dell’esperienza di visita, dei servizi al pubblico e agli espositori, nelle attività di promozione all’estero, nell’ideazione di nuovi format che ci hanno permesso di stringere nel corso dell’anno nuove alleanze strategiche negli Stati Uniti, in Cina, e firmando a fine gennaio un Memorandum con l’Arabia Saudita, che apre nuove opportunità per il Made in Italy in un mercato in cui l’export di settore segna un +22,8%», ha detto Maria Porro.
Fonte: Il Sole 24 Ore